2 Maggio 2023 - 10:00

La città richiama la squadra. E (finora) la scossa è sempre arrivata

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Spezia-Monza è stato uno dei momenti più complicati dell’intero campionato delle Aquile. Una classifica che si fa pericolosa, una prestazione decisamente sottotono, tanti errori nei singoli e una contestazione vera e propria a fine gara. Prima i cori nel finale “Tirate fuori i cog…” e “Fate ridere“, poi il colloquio di qualche minuto con tutta la squadra radunata sotto la Ferrovia e culminato con messaggi di incitamento: “Noi vogliamo stare in Serie A“. Un’appendice importante, che – seppur nei modi forse rivedibili di qualche singolo tifoso soprattutto alle spalle della panchina di casa – è forse servita a cementare ancora di più il viscerale rapporto che questa piazza ha con la sua squadra e che fino ad ora ha accompagnato di pari passo le due miracolose salvezze precedenti. Un amore manifestato a più riprese agli allenamenti a porte aperte e rimarcato anche dai singoli giocatori in ogni intervista, che ora dovrà tornare più forte di prima. I calciatori dovranno superare questo momento difficile, la gente del Picco ritornare decisiva come sa fare.

Nzola lo sa bene

Ma a ben vedere quella di venerdì scorso non è stata una novità, perché in queste ultime stagioni ci sono stati altri episodi in cui la Curva Ferrovia si è fatta sentire nei confronti della squadra. E dopo questi incroci forti la squadra è sempre ripartita più forte di prima. Emblematica l’atmosfera elettrica di Spezia-Trapani 2-4: 29 settembre 2019, i siciliani sono in fondo alla classifica con 1 solo punto dopo cinque giornate, mentre le Aquile (a 4) dopo la vittoria all’esordio a Cittadella sprofondano. In panchina c’è Vincenzo Italiano e al 90′ (per gli avversari aveva segnato anche Nzola) i tifosi, assiepati davanti ai cancelli dello stadio, chiedono una decisa inversione di tendenza e la testa del tecnico, difeso dal DG Angelozzi. Da lì in avanti il clima teso si trasforma in spinta e lo Spezia decollerà fino alla magica promozione del 20 agosto.

Post Coppa Italia

Anche Thiago Motta ha assaggiato il faccia a faccia con gli ultras, in uno dei momenti cruciali della scorsa stagione. A ridosso di Natale, il 16 dicembre, lo Spezia cede in casa 0-2 al Lecce (allora in B) venendo eliminato dalla Coppa Italia, con una prestazione decisamente inguardabile. Le reti di Listkowski e Calabresi mandano su tutte le furie il cuore caldo del tifo aquilotto, che a fine gara raggiungerà una delegazione con in testa il tecnico e capitan Maggiore chiedendo spiegazioni e un cambio di rotta. Manco a dirlo, di lì a poco lo Spezia vivrà il suo gennaio magico, con un filotto di risultati clamorosi come le vittorie contro Napoli e Milan.

Terzo round

Ora ci risiamo. Questa volta la posta in palio è più alta: siamo a fine campionato e restano sei partite determinanti per le sorti delle Aquile, che vogliono rimanere aggrappate a questa Serie A. Se i precedenti confronti hanno sortito i risultati desiderati c’è da sperare che anche questo abbia portato alla scossa giusta per Semplici e il suo gruppo, alla vigilia di una partita difficile come quella con l’Atalanta. Servirà uno spirito diverso per portare la barca in porto, in un’impresa che è ancora alla portata. Ma solo remando tutti dalla stessa parte.

IL MESSAGGIO DI SEMPLICI: “AVANTI UNITI”

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