25 Maggio 2024 - 13:41

Talismano e uomo spogliatoio, ma tra un mese lo Spezia saluterà Zovko

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È arrivato a parametro zero, andrà via a parametro zero. Si sta per concludere ufficialmente l’avventura di Petar Zovko in riva al Golfo Dei Poeti. Il giovane portiere bosniaco era arrivato allo Spezia da svincolato dopo l’esperienza con la Sampdoria e a margine del primo anno di Serie A, quando il club rimase con Provedel e Zoet in rosa e decise di puntare sul giovane 2002 salutando l’esperienza di Rafael. Nonostante il fisiologico poco impiego e un ruolo da comprimario, il giovane estremo difensore ha però saputo non solo crescere in un triennio, ma anche ritagliarsi alcuni momenti importanti: da tutti definito talismano e uomo spogliatoio, era sempre il primo ad esultare alle reti dei compagni, spesso “allenatore aggiunto” in panchina.

La prima in campo

E poi l’esordio, indimenticabile, in Serie A: fu Thiago Motta a concedergli la grande opportunità. Spezia-Napoli 0-3, giocata per 28′ e con la fascia da capitano al braccio, segno della grande riconoscenza che tutto quanto il gruppo aquilotto tributò al giovane ragazzo. Un momento apice della sua carriera, che ha cementato ulteriormente il suo rapporto con il club spezzino. Anche nell’ultima stagione in massima serie, con Gotti in panchina, entrò contro l’Atalanta, nella gara che dal quasi 3-0 di Ampadu si trasformò nel nefasto 2-2 finale, pieno di rimpianti. Con Dragowski fuori gioco e pure Zoet infortunato al 17′, toccò proprio a lui difendere i pali del Picco, in una giornata che resterà comunque nella sua memoria.

Si chiude qui

Una bella storia, che è passata anche dalla chiamata nell’U21 del suo Paese in più occasioni, certificando la crescita di un ragazzo dal cuore grande e dalla voglia di vivere un sogno. Un percorso che ora è però pronto a concludersi, così com’era iniziato. La forte concorrenza dei giovani Mascardi e Plaia, in rampa di lancio dalle giovanili, quella di Crespi (oggi infortunato) hanno fatto sì che non ci fosse più posto per Zovko nello Spezia 2024/’25. Ma il bosniaco è ed è stato più di un terzo portiere: amato da tutti definito “fortissimo” da chi lo conosce bene, oltre che essere un bravo ragazzo. Se ne va in punta di piedi, così come si era presentato, ma con un bagaglio più grande di sogni e di speranze. Oltre a tre anni che sicuramente non dimenticherà.

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