Nell’immediato post partita di Italia-Macedonia del Nord, Roberto Mancini ha allontanato ogni ipotesi sul suo futuro. Lo stesso ha fatto il presidente federale Gabriele Gravina, seduto accanto al ct nella conferenza. Mancini non dice che resterà di sicuro – riporta la Gazzetta dello Sport – perché ha un contratto ancora lungo e un lavoro da completare. Ma non dice neanche che dopo una botta così sarà inevitabile rivedere tutto, anche la sua posizione. “Come la vittoria di luglio scorso credo sia stata la cosa più bella che ho avuto a livello professionale, questa è la più grande delusione. Il calcio è questo: a volte succedono cose incredibili e stasera è successo. Forse non dovevamo neanche essere qui, ma non è questo il punto, ora è difficile anche commentare questa partita, non saprei cosa dire” ha commentato il ct.
Fosse per Gravina, il domani sarebbe affidato ancora a Mancini. Ma è il tecnico – si legge – ad avere il suo destino in mano. Se vedrà le condizioni per proseguire lo farà, ma se considererà chiuso il suo mandato e deciderà di lasciare, Gravina aprirà la ricerca di un successore. Tre le strade possibili, per il futuro. La più accreditata porta a Fabio Cannavaro, accompagnato da Marcello Lippi nel ruolo di direttore tecnico. Una coppia con un passato importante in azzurro: non a caso, al momento sembrano i favoriti per la successione. La suggestione potrebbe essere Carlo Ancelotti, un tecnico esperto che inizi a lavorare sulle macerie del fallimento. Altrimenti, la terza ipotesi porta a un tecnico “giochista” come Mancini, un educatore che porti avanti il lavoro svolto dal ct in questi ultimi anni.