Sulle pagine de La Nazione oggi in edicola troviamo un’intervista all’ex centrocampista aquilotto Nicola Madonna, che legge Spezia-Atalanta da doppio ex della sfida. “A Spezia ho vinto il Triplete in C, con la Dea ho esordito in A” ricorda, tifando per la salvezza delle Aquile e per i nerazzurri in Europa con il cuore a metà. La tappa nel Golfo è stata effettivamente indimenticabile per il giocatore, che nel 2012 trionfò in campionato, Coppa e Supercoppa in una stagione indimenticabile. E poi i play-off di B contro Modena e Avellino, purtroppo sfumati: “L’unico rammarico è non aver mai gioito per la vittoria della B con quella splendida maglia” il suo pensiero. Da bergamasco doc, però, Madonna ricorda l’Atalanta come una famiglia e un grande modello di crescita.
Ora, però, c’è l’attualità, con le due squadre che non hanno ancora raggiunto i propri obiettivi. “Entrambe hanno disputato un ottimo campionato, nessuno pensava che lo Spezia fosse a 33 punti a tre giornate dalla fine e con vittorie storiche. Si merita di giocare ancora in A perché fa un bel calcio” la sua sensazione. L’Atalanta ha invece perso un po’ di intensità e di agonismo, con forse qualche problema in più a livello mentale. Secondo Madonna al Picco sarà una gara da tripla: “Le Aquile sono sempre pericolose e fanno sempre ottime partite anche con le grandi. Sarà gara aperta“. E servirà tutto l’aiuto possibile dal Picco, con i tifosi chiamati a raccolta, pronti a colmare il gap tecnico con l’energia.
Infine, una battuta su Spezia-Lazio: “Spero solo che il punto perso non sia pesante per lo Spezia, perché altrimenti il campionato sarebbe falsato. Il fuorigioco non si può sbagliare e le Aquile non avrebbero meritato la sconfitta” conclude.
LA NAZIONE DURA “LO SPEZIA NON È UNA VITTIMA SACRIFICALE”
SPEZIA, CORAGGIO E PAZIENZA: UN PUNTO PER CHIUDERE LA PRATICA