12 Dicembre 2023 - 13:08

Maran e D’Angelo in risalita: Brescia e Spezia il loro futuro

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Evidentemente avevano bisogno di allontanarsi da Pisa. Rolando Maran e Luca D’Angelo stanno rinascendo dopo l’anno in nerazzurro dove si erano passati il testimone senza soddisfazioni. Il primo, sotto la Torre pendente, non aveva potuto andare oltre 6 partite (con 2 punti), il secondo l’aveva sostituito a furor di popolo, tornando dove pochi mesi prima era arrivato fino alla finale promozione (persa in casa con il Monza), ma nel suo secondo ciak nerazzurro nemmeno ha centrato la post-season. 

Il loro percorso

Come scrive Tuttosport, Maran ha detto no a Ternana e Catania, per poi accettare il ritorno a Brescia dopo 17 anni. Impatto più che buono dopo aver preso in mano una squadra che con Gastaldello (e l’interregno di una gara con Belingheri) si era infilata nel tunnel di cinque sconfitte consecutive e che ha ora invece una serie aperta di 6 punti in 4 match, senza aver ancora perso. D’Angelo, che ha volutamente girato al largo da Cellino, spianando così la strada al collega in un continuo sliding doors tra questi due tecnici, ha dovuto aspettare la terza partita alla guida dello Spezia per il primo bottino e c’è riuscito vincendo sabato ad Ascoli (dove ieri il ds Giannitti non ha minimamente messo in discussione Castori, che in tre partite ha ottenuto solo un punto).

Cambi tattici

Maran, tre pareggi consecutivi in trasferta per 1-1 a Pisa, Bolzano e Reggio Emilia e una scintillante vittoria sulla Sampdoria, ha impostato il Brescia con un 3-4-2-1 che diventa 4-4-2, ma all’occorrenza anche 5-3-2 in certi frangenti della gara. «Siamo tatticamente indefiniti e indefinibili – si compiace – l’importante è mantenere gli equilibri senza perdere in sfrontatezza». D’Angelo ha invece ormai abiurato l’amato 3-5-2, per trovare nel 4-3-2-1 o 4-3-3 una nuova coperta di Linus già sperimentato l’anno scorso a Pisa. In Liguria ha trovato tanti bravi attaccanti e non poteva non puntare sulle rotazioni di Antenucci, Verde, Kouda e Pio Esposito. Quello spezzino resta il secondo peggior attacco del campionato (13 reti, solo due in più della Cenerentola Feralpisalò), ma al “Del Duca” si è cominciata a vedere una squadra che può liberarsi dei fantasmi del passato. Pisa non è più un problema di Maran e D’Angelo. Semmai di Aquilani, che cammina con il fardello di una sola vittoria nelle ultime sette partite e appena un +2 sui playout.

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