12 Gennaio 2024 - 12:24

Svolta in casa Torino: Cairo si affida alla genialità di Pecini

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Fumata bianca per una bella svolta in arrivo in casa Torino. Di certo è basata su due piedistalli chiari: le ambizioni in espansione del club granata e la qualità. Per lo scouting italiano e internazionale, infatti, come scrive Tuttosport, (nell’ottica del mercato per la prima squadra e la Primavera, con avvio della collaborazione già in questo mese di gennaio), il Torino, e qui intendiamo dire Cairo con Vagnati, ha trovato un accordo biennale con Riccardo Pecini, ex direttore generale dello Spezia e già dirigente tra le altre di Sampdoria, Empoli, Monaco, Milan e Tottenham.

Un corteggiamento durato anni

Cairo, già parecchi anni fa, aveva pensato più di una volta di portare Pecini in società. Sia il padre che il figlio, ai tavoli della direzione sportiva e dello scouting. Stiamo parlando di un Cairo ormai molto lontano nel tempo. Ma la sua stima per i Pecini e in questi ultimi due lustri per Riccardo in particolare è soltanto cresciuta. E anche molto. Ma attenzione, Cairo non ha messo sotto contratto un nuovo ds in tandem con Vagnati. Vietato equivocare, prendere lucciole per lanterne. Perché Pecini, una volta lasciato lo Spezia, un anno e mezzo fa, ha compiuto un ulteriore salto di qualità nel futuro. Forte di un incredibile bagaglio di conoscenze in tutto il mondo, a capo di una rete eccezionale e chiaramente molto ampia di talent scout, segnalatori, collaboratori a vario titolo, amici fidati, ha creato dunque non dal nulla (l’opposto…) una società di scouting su scala mondiale, la Scouting Department. Pecini ne è sociofondatore e ad, naturalmente. Pecini, chiaramente un innovatore visionario, e qui parlano i suoi successi, ha scavalcato una nuova frontiera del calcio. Offrire chiavi in mano, diciamo così, una rete unica nel suo genere di scouting per la prima squadra, che si affianchi a una società di calcio. Una società di calcio che, evidentemente, abbia bisogno, ma anche la grande ambizione di sollevarsi nel settore: e l’identikit corrisponde pienamente al Torino. Il fine, in due parole: scoprire molti più giovani di talento anche nei campionati meno noti a prezzi ottimi. 

Come si svilupperà?

Accordi con un solo club per nazione: in Italia, il Torino. Contratto biennale steso nei minimi dettagli e approvato da tutti, legali compresi. Nei prossimi giorni le firme, dopo i tanti incontri con Vagnati e ovviamente anche con Cairo. Una partnership in Serie A, una in Olanda, una in Belgio e un’altra in Polonia. Pecini sarà sempre in prima fila al fianco di Vagnati. Ciò significa, sempre detto in poche parole, che i migliori talenti scovati nel mondo dalla Scouting Department e dal prezzo e dalle ambizioni del Torino (ambizioni europee) finiranno sempre e comunque sul tavolo di Vagnati, per primo. E, come da contratto, le altre partnership di Pecini in giro per l’Europa dovranno essere tutte con club sì di prima divisione, ma inferiori al Torino per potenza di fuoco e, appunto, ambizioni. L’altro aspetto da evidenziare (oltre all’indipendenza strategica dell’azienda di Pecini, ora nel rispetto del contratto biennale col Torino) riguarda il fatto che Vagnati sia anche lui felice di avviare questo salto di qualità: non solo Cairo. Vagnati e Pecini si conoscono da oltre 20 anni, sono sempre stati in ottimi rapporti. Il tandem, dunque, parte su queste basi chiare tra il dt del Torino e il fondatore della Scouting Department, già al fianco di altre società in Europa. Aggiungiamo che Pecini ha un bel rapporto anche con lo storico braccio destro di Vagnati per lo scouting granata, Giammario Specchia. Insomma, la partnership muove tra questi paletti. E la filosofia di Pecini nella caccia ai talenti è sempre stata: «Prima di tutto la qualità, non la quantità».

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