Spazio oggi sui quotidiani anche all’altro calciatore che ha tenuto botta nel finale di Mantova-Spezia, Simone Giorgeschi. Il difensore, che non era all’esordio come Benvenuto ma alla seconda presenza stagionale, ha raccontato ai microfoni de Il Secolo XIX le sue sensazioni sul presente e sul prossimo finale di campionato. Obiettivo farsi trovare sempre pronti, perché l’occasione è sempre dietro l’angolo, a caccia di una Serie A che oggi lo Spezia ha dimostrato di meritare. “Ci sono 15 punti ancora in palio, non sono pochi. Dobbiamo spingere forte perché il nostro è un grande obiettivo per noi stessi, per i tifosi e per il club. D’Angelo ci ripete di rimanere concentrati ma vivere con spensieratezza“.
Rompere il ghiaccio
Per Giorgeschi è il secondo gettone in stagione: “Sto giocando poco ma in settimana do tutto, no importa se mi toccano pochi minuti perché servono anche quelli per aiutare la squadra“. Stavolta, a differenza del match col Cittadella che era già indirizzato, è finita meno bene: “Avevamo il risultato in mano, peccato per il rosso ma alla fine abbiamo preso un punto. Sono pronto per la volata finale, ripartiamo carichi. Quest’anno per me è di crescita e mi aiuta per il futuro“. Il percorso del difensore fra i grandi era cominciato con un prestito alla Pro Sesto in C, esperienza forgiante pur con differenze rispetto alla B prima di tornare alla base.
Avanti tutta
Oggi Giorgeschi prosegue nella sua crescita, coinvolto da D’Angelo come tutto il gruppo e con l’obiettivo di migliorarsi: “Ho un buon mancino e visione di gioco, sono forte di testa. Devo fare meglio nella marcatura a uomo” dice riflettendo su se stesso, anche se in settimana il lavoro con giocatori del calibro di Hristov aiuta eccome: “Ci aiuta moltissimo, è come un secondo allenatore” dice. Infine, un po’ di riferimenti personali: dall’ispirazione a Bastoni dell’Inter a un Adorante della Juve Stabia fra gli attaccanti che l’hanno maggiormente impressionante, oltre al doveroso ringraziamento alla famiglia per tutti i sacrifici fatti.
