Il Secolo XIX oggi in edicola ha intervistato uno dei primi protagonisti del deal che ha portato Roberts all’acquisto dello Spezia. Si tratta di un professionista genovese, Marcello Pollio, che insieme al collega Filippo Chiodini fa parte di Bureau Plattner: i due avevano già lavorato al nuovo assetto della Sampdoria post retrocessione con la ristrutturazione del debito.
Genesi
Un affare concluso in pochissimi giorni, come spiega l’avvocato esperto di diritto societario, bancario e aziendale, nato e concretizzato in modo lampo. “Due diligence molto breve, iniziata a metà aprile fino agli obiettivi richiesti. Da parte dello Spezia c’è stata grande disponibilità, il club ha sempre risposto prontamente agli input chiesti. E poi ha pesato la volontà di Roberts di intraprendere questo percorso” spiega. FC32, dal canto suo, ha collaborato tramite il commercialista spezzino Beverini, con mandato della società.
Perché lo Spezia?
Pollio spiega: “Roberts è un imprenditore molto serio, di successo e che ha sempre amato il calcio. Si occupa di private equity ma conosce bene la realtà: sicuramente l’amicizia con Stillitano può aver aiutato, ma contano soprattutto la sua disponibilità oltre che la sua dinamicità“. Al momento non si parla di cifre, ma l’avvocato è sicuro: “La nuova proprietà ha le capacità giuste per sostenere le esigenze di un club come lo Spezia, portando avanti un percorso e un progetto. Occorrono molte risorse, penso che la squadra sia in buone mani” aggiunge. D’altronde oggi la società è sana e quindi l’arrivo di Roberts può essere un’occasione per tutti di crescita.
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