Vi proponiamo un estratto del focus de Il Secolo XIX questa mattina in edicola a corredo della semifinale di andata play-off vinta dallo Spezia a Catanzaro:
E ra nata sotto una cattiva stella la partita di Catanzaro e invece, come per magia, la serata si è trasformata in una fantastica cavalcata verso la finale. «Mira alla luna. Anche se sbagli atterrerai tra le stelle» predicava il musicista americano Les Brown. E lui, Luca D’Angelo da Pescara, ha puntato più in alto possibile. Nonostante le tante assenze e un viaggio odissea verso la Calabria per il guasto all’aereo privato che doveva accompagnare la squadra verso la prima semifinale playoff. Invece, là, sulla riva del mare, dove si fondono Ionio e Tirreno, irrompe Di Serio nei panni di Tritone che con un colpo di pinna conquista Catanzaro e annienta i suoi tifosi. Eccome se esultano i 125 ospiti, scesi giù per lo Stivale per seguire il volo delle aquile verso l’istmo. Ancora più esaltante il raddoppio del Re del gol, Pio Esposito che sostituisce sulle punizioni il fratello Salvatore, rimasto a casa per guarire da un problema muscolare, e così con un gran destro mette il pallone nei pressi dell’incrocio dove Pigliacelli non arriva. È un tripudio d’azzurro come la maglia che veste lo Spezia, riprendendo le tinte del suo mare, quello ligure. Irrequieto e mai domo.
Trovate il resto dell’articolo sull’edizione cartacea del quotidiano oggi in edicola.
LE NOSTRE PAGELLE DEL MATCH
D’ANGELO: “AL PICCO LO STESSO ATTEGGIAMENTO, QUI SEMPRE DIFFICILE”
