Quella tra Spezia e Cremonese sarà una partita a scacchi infinita, nell’arco di 180 interminabili minuti. Il Corriere Dello Sport oggi in edicola ha chiesto un parere al direttore sportivo Giorgio Perinetti, che questo campionato lo ha vinto a Bari e a Siena con Antonio Conte in panchina, ma anche a Palermo, con Beppe Iachini. «Stroppa ha dalla sua parte l’esperienza. Ha già vinto il campionato e ha una Cremonese fortissima. Prevedo una gara molto equilibrata». D’Angelo avrà il vantaggio della miglior classifica al termine della regular season, ma nell’arco di 180’ tutto può riallinearsi. E anche la forza d’urto di due tifoserie passionali e competenti potrebbe giocare un ruolo importante secondo Perinetti. «Siamo al cospetto di sostenitori abituati negli ultimi anni a competere per la A e a giocare in massima serie. Ovviamente la tenuta psicologica in campo può influenzare una partita doppia che vivrà anche di episodi».
“D’Angelo merita questa opportunità”
Secondo il dirigente sportivo sarà una bella sfida tra Stroppa e D’Angelo: «Il primo ha esperienza e la B l’ha già vinta a Crotone e a Monza. Il tecnico pescarese può riscattare proprio la finale persa col Monza di Berlusconi. L’esperienza sarà uno degli elementi a fare la differenza in una partita senza esclusione di colpi. La forza di calciatori che questo tipo di match li hanno giocati e conoscono certe dinamiche può dare soluzioni ulteriori. Ci sarà un duplice binario: mentale e fisico». Perinetti continua parlando del tipo di sfida che sarà, definendola tatticamente potente, visti i “due tempi dal 90′“. «Ritmi non elevatissimi, grande speculazione e la capacità dei due tecnici di intervenire. Con i 5 cambi si può incidere». A fare da cornice due stadi già sold out: «Stiamo parlando di due tifoserie molto passionali e che la Serie A l’hanno già conquistata e vissuta. Sarà una finale perfetta, che rispecchia i valori del campionato. La Cremonese per il grande valore della rosa emersa nella parte finale. Come lo spirito dello Spezia e la capacità di essere continuo nel tempo». Secondo Perinetti D’Angelo è un allenatore che merita questa opportunità, mentre Stroppa è nato per andare in panchina. «I giocatori che possono fare la differenza? Vazquez mi ricorda quello delle grandi stagioni palermitane. Un calciatore unico».