SP – Da Lione per le Aquile. Amore e chilometri, la storia di Dawoud

Spezia, amore viscerale. È proprio il caso di dirlo per la storia che vogliamo raccontarvi e che si riferisce al match di ieri dello Zini, una testimonianza di tifo e passione incredibili, a macinare chilometri su chilometri per la fede nella maglia bianca. “Sono e sarò sempre un fante di Spezia, che ha dovuto emigrare a Bourg-en-Bresse, vicino Lione. Quattro anni fa mi sono perso la prima storica promozione in A per colpa degli studi, oggi non voglio lasciar scappare questo sogno per nulla al mondo“. Ci scrive con grande trasporto Dawoud Ouissa, un ragazzo come tanti cresciuto con il cuore sulla maglia bianca: “Ho pianto nel 2020, di felicità per un incredibile traguardo, ma anche di malinconia per non averla potuta vivere“. Da allora, rivedere la squadra della sua città fra i grandi è diventata una ragione di vita.

Una stagione davvero imperdibile

E così, nonostante gli studi ci siano ancora, Dawoud non si è perso d’animo e ha fatto di tutto per seguire la squadra di D’Angelo: dopo Salerno, Pisa, Frosinone, ci racconta, ieri sera ha fatto rotta verso Cremona e lo Zini. Un viaggio ostico, rigorosamente armato di fiducia, sciarpa e maglia aquilotte, un treno da riprendere alle quattro della mattina senza nemmeno dormire: “Questo non mi scoraggia, faccio il mio dovere – ci racconta – e sono pronto a sognare la A col popolo bianco, stavolta non posso mancare“. Un manifesto vero e proprio di attaccamento ai colori di una vita.

Notte da ricordare

Nonostante il lungo viaggio, Dawoud ha assistito a uno 0-0 senza reti, molto equilibrato, “Ma mi sono divertito molto, anche perché mi ha fatto davvero piacere ritrovare gli amici e la Curva“. Basta e avanza, il settore ospiti era effettivamente gremito: “Vedere così tanta gente in trasferta mi fa veramente piacere, sembra di giocare in casa” ci confessa. Fra poche ore, stavolta davvero al Picco, andrà in scena il secondo atto: “Ora facciamo l’ultimo sforzo e coroniamo insieme questo sogno, che spero di poter finalmente toccare con mano” conclude. Augurio più bello non si può davvero fargli. 

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