Il Secolo XIX, nella sua edizione odierna, ha intervistato l’ex presidente dello Spezia Angelo Zanoli, come tanti ancora scosso per la finale persa contro la Cremonese. Ma anche in lui c’è grande voglia di rivalsa e subito la possibilità di cancellare i brutti pensieri. Successe anche a lui, che fu al timone del club dal 2000 al 2005 e fallì una promozione senza mai aver perso una partita e facendo due stagioni in C1 sfiorando la B con Mandorlini. “La scelta di confermare D’Angelo è importante, a patto che si mantengano le motivazioni. Rimane il condottiero, ma c’è da ricostruire la rosa” spiega. Oggi l’ex presidente non è più nel calcio, ma non ha dimenticato le Aquile.
Lo Spezia di ieri e di oggi
Per Zanoli c’è qualche assonanza con la squadra degli Invincibili: “Quella di oggi mostra cifra tecnica e qualità indispensabili, oltre a gran carattere e attaccamento. Oggi il calcio è diverso, ci sono fondi di investimento senza attribuzioni calcistiche, ma i soldi non sono tutto“. Ora i bianchi dovranno resettare e guardare avanti dopo la bruciante finale: “Ci vorrà spessore umano perché la sconfitta diventa dolorosa se si seguono anima e cuore. Prima, anche ai miei tempi, c’era tanta passione e ovviamente un tifo incredibile“.
Ho visto un re
Poi il focus si sposta su Pio Esposito, una delle stelle del calcio del futuro e autore di una stagione incredibile: “Ha grande qualità e mi ha impressionato, ma come tutta la squadra. Importante ripartire da D’Angelo, mantenere l’entusiasmo fa partire avvantaggiati” chiude.