16 Luglio 2025 - 18:42

Artistico: “Spezia prima scelta. Sono ambizioso e ho tanta fame”

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Gabriele Artistico, primo acquisto dell’estate dello Spezia, si è presentato quest’oggi nella sala stampa del Picco, spiegando i motivi della scelta delle Aquile e le sue aspettative per la stagione che andrà a cominciare. L’anno scorso le due esperienze fra Juve Stabia e Cosenza l’hanno formato, adesso è pronto per dare continuità alle sette reti firmate. Ecco le sue parole.

Le parole di Artistico

Sulle prime impressioni: “Venire qui da avversario è stata un’emozione, c’è una tifoseria calda e appassionata. Quando ho visto la finale play-off mi è dispiaciuto per come è finita. Ho detto a mio padre che l’obiettivo sarebbe stato giocare per lo Spezia. Qui si vive di calcio, la storia non ha bisogno di racconti. Sono entusiasta di essere qui”.

Su cosa si porta dietro dalla scorsa stagione: “Ogni annata lascia qualcosa di positivo, la scorsa è stata la mia prima in B. Sono molto determinato e l’ho detto da subito: mi metto a disposizione per qualsiasi cosa e non vedo l’ora di cominciare. Caratteristiche? La mia migliore è il lavoro. Ogni giorno è una nuova sfida, do tutto e approccio al massimo la giornata. In campo sono esplosivo, ho grande fame e mi trovo bene in area, voglio aiutare i compagni”.

Sullo zio: “Ha fatto una grande carriera e aveva caratteristiche diverse, era meno appariscente a livello fisico ma formidabile in area. Lo sento spesso e mi consiglia ma rispetta i ruoli e sa quando è il momento di parlare. Mi piace confrontarmi con lui e il cognome non mi pesa, lo vedo come un’ispirazione e non come una pressione. Io sono pronto a garantire impegno e dedizione. Vedendo i ragazzi qui trovo un gruppo speciale che pensa di partita in partita, è stata la forza dell’anno scorso. Diamo il massimo ogni giorno, poi si vedrà”.

Sulla scelta dello Spezia: “Lo Spezia è sempre stato la prima scelta. Avevo altre possibilità ma ho giocato al Picco all’ultima di campionato e mi è tutto rimasto molto impresso. Non ci ho pensato molto a scegliere, c’era il volere di tutti e sono molto contento. Le sensazioni sono state subito forti, qui si respira un tutt’uno fra società e squadra. Ho giocato in piazze in cui il calcio è religione e oggi essere qui è speciale, non vedo l’ora di vedere il Picco da spezzino”.

Sul soprannome Tiburon: “Deriva ad quando sono piccolo, a Roma mi chiamavano Squaletto perché ero iperattivo e me lo sono portato dietro in campo. Cerco sempre di avere rapporti con bambini e tifosi: chi mi chiede una foto o un autografo ha l’emozione di prendermi come punto di riferimento. All’ingresso del Picco un bambino mi accompagnava e gli ho chiesto se era emozionato perché io lo sono sempre”.

Sulla squadra: “Da subito mi sono sentito parte del gruppo. Tutti sono a disposizione e non è scontato, specie se c’è qualche giovane. Vlahovic? Ci siamo conosciuti l’altro giorno: seguo tutte le categorie e ha fatto una stagione strepitosa: posso dire che è un ragazzo splendido. Siamo entrambi lavoratori e ci accompagna la votazione al sacrificio: penso che in campo possa esserci affinità”.

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