La nuova stagione dello Spezia riparte anche da una voce speciale, quella di Andrea Giannini, in arte Mille Lire, rapper spezzino che domenica canterà allo stadio Picco la sua canzone Siamo Noi, dedicata alla Curva Ferrovia. Un momento simbolico per celebrare il cuore pulsante del tifo aquilotto, che ha già fatto registrare il tutto esaurito in campagna abbonamenti.
“Sono entrato in Curva a 12 anni e non ne sono più uscito”
Andrea racconta la sua passione a Il Secolo XIX oggi in edicola: la sua storia nasce proprio lì, tra i gradoni della Curva Ferrovia. “Ci sono entrato quando avevo 12 anni e, in un certo senso, non ne sono più uscito. Anche se oggi il lavoro mi porta lontano, è come fossi sempre lì. La Curva è il cuore di una storia fatta di passione per il pallone“.
Un legame che ora si rinnova con suo figlio Claudio, che a ottobre compirà 12 anni e che lo affiancherà sul prato del Picco. “È successo lo stesso con mio padre, anche lui si chiama Claudio. Lui mi ha portato la prima volta in Curva, ora tocca a me accompagnare mio figlio. È una tradizione che si tramanda, e questa è la bellezza: regalare una vita alla propria passione“.
Lo Spezia come religione
Nel testo della sua canzone, Mille Lire parla dello Spezia come di una religione, di libertà e appartenenza, di un amore che va oltre i risultati. “Conosco bene i ragazzi della Curva, ci ho parlato e vissuto tante trasferte insieme. Da Sassari a Montevarchi, fino a Cittadella e Padova. Ho gioito e sofferto, anche nella sconfitta contro la Cremonese pochi mesi fa. Ma lo stadio resta il nostro punto di incontro, e spiegare questo a mio figlio è naturale“.
Per Andrea, però, la passione non è legata ai singoli giocatori: “Non voglio associare lo Spezia a un calciatore soltanto. Si gioca per la maglia, per la storia e per quello che rappresenta. È la squadra intera a rendere orgogliosi“.
Una carriera nel rap, con radici sempre bianconere
A 41 anni, Mille Lire guarda anche al suo percorso musicale, costellato di collaborazioni importanti. “Nel mio genere a 25-30 anni sei già fuori, ma io continuo per passione. Ho lavorato con artisti come i Club Dogo, Ghali, Ernia, Il Cile. Sono soddisfatto della mia carriera e lo sono altrettanto di poter cantare sul prato che ho sempre visto dagli spalti da bambino“.
L’augurio allo Spezia
L’artista spezzino si dice pronto a caricare la squadra di D’Angelo con la sua musica e il suo affetto. “Auguro il meglio a questo Spezia, e spero che la città resti sempre legata a queste maglie storiche” il suo pensiero. Poi il ricordo indelebile: “Ero lì, cinque anni fa, alla promozione in Serie A. Non dentro lo stadio, ma sotto il Colombaio. Sono emozioni che non si dimenticano“.