Un suo grande giocatore entrerà nella Hall Of Fame delle Aquile, legatissimo ai colori bianchi, ma pure Antonio Soda non si tira mai indietro quando c’è da vedere e sostenere lo Spezia. L’allenatore è ex anche del Catanzaro (dove è nato) e La Nazione gli ha chiesto un parere sulla nuova formazione di D’Angelo, ricordando quanto di grandioso fatto in quei tre anni nel Golfo.
“Lo Spezia non mi è piaciuto”
Soda sottolinea le difficoltà della truppa di D’Angelo, attanagliata da diverse assenze e dai carichi di lavoro. “Ma non mi è piaciuto l’approccio, in un derby mi sarei aspettato qualcosa di più a livello di cattiveria agonistica” spiega. Nessun dramma, però: “Anche il Catanzaro è cambiato tanto ed è andato in difficoltà con il Südtirol, salvato solo dal solito Iemmello. Sarà una partita fra due squadre forti e deluse dalla partenza, ma si rifaranno“. Lo Spezia ha tutte le possibilità di risollevarsi, affidandosi e fidandosi di D’Angelo in panchina: “Ci vuole un po’ di tempo per recuperare anche alcuni interpreti ma sarà un grande campionato per i bianchi” aggiunge.
Il sogno del ritorno
Quindi, Soda si compiace dei riconoscimenti da libro storico per Padoin e Guidetti, i una squadra che ha effettivamente fatto la storia e ha ritrovato la B dopo 55 anni. E chissà che presto anche lui non possa tornare in quella che è la seconda casa: “Ne sarei orgoglioso – dice – e mi piacerebbe lavorare nel settore giovanile. Potrei dare un importante contributo anche con i giovani: a Gozzano ho scoperto Messias e Kayode fra gli altri” conclude.
D’Angelo croce e delizia dello Spezia. Troppe sconfitte al Picco contro squadrette.