L’edizione odierna de La Nazione in edicola torna sul pareggio delle Aquile contro il Catanzaro invitando a dimenticare del tutto la scorsa stagione, in cui lo Spezia iniziò con 12 punti fra le mura amiche. Il quotidiano guarda almeno alle note positive: il risultato, seppur scialbo, ha almeno mosso una classifica in cui nessuna squadra è a punteggio pieno dopo due soli turni. Ma le note negative non mancano.
Fasce e attacco da implementare
A partire proprio dalle zone degli esterni, cruciali nel gioco di D’Angelo. L’inversione di Candela e Mateju rispetto alla gara con la Carrarese non ha fornito l’effetto sperato e i lanci lunghi sono spesso diventati l’unica via per cercare le punte, con scarso successo. Artistico sembra dover ancora bene entrare negli schemi, mentre a centrocampo serve un cambio di passo da parte di Nagy e Candelari (così come di Kouda), dando più supporto ad Esposito.
Note liete
Ma non c’è da vedere tutto nero: la difesa ha funzionato bene, visto che non solo la porta è rimasta inviolata ma praticamente Mascardi non ha dovuto fare una parata. Hristov e Wiśniewski hanno chiuso ogni pallone, Cistana sta salendo di condizione pur non essendo al livello degli altri due. Le due settimane di pausa serviranno moltissimo per rodare i meccanismi in vista della trasferta di Empoli, magari per dare risposte necessarie. E finalmente scopriremo il vero Spezia, senza più mercato, pronto ad affrontare concentrato la Serie B.