Lo abbiamo ripetuto spesso dopo le prime due giornate: dopo la sosta vedremo finalmente il vero Spezia. È quello che si augura anche Luca D’Angelo, rimasto a condurre la squadra dopo la grande delusione della finale play-off, una certezza. La Nazione, ripartendo dalla sicura forza del tecnico, analizza reparto per reparto la nuova squadra costruita dal DS Melissano, per capire i punti di forza e deboli nell’organico. Si riparte dai 66 punti conquistati, migliore piazzamento nella stagione regolare del Dopoguerra, con tanto di miglior difesa.
Dall’esperienza alla gioventù
In porta si è deciso di dare spazio a Mascardi sacrificando l’ottimo Gori e Chichizola. Lo Spezia non si è fatto problemi a lanciare da titolare il classe 2006, convocato anche in Under 21. Un patrimonio da valorizzare, con Sarr punto fermo per forza fisica e qualità tecniche. Loria dal Pisa farà il terzo.
Punti fermi
In difesa si riparte dalle certezze: nonostante le sirene di mercato Wiśniewski è rimasto nel pacchetto con Hristov e Mateju, con Beruatto e Candela a sostituire Reca ed Elia sulle fasce e Jack e Cistana in luogo di Bertola. In più ci sono Vignali e Aurelio oltre alle novità Under Onofri e Bertoncini. Un reparto sicuramente più coperto dell’anno scorso.
Esposito +2
A centrocampo il vero colpo è stato la conferma di Esposito. Rispetto alla stagione passata fuori Degli Innocenti, ma se Zurkowski sarà al top potrà fare la differenza. Kouda e Candelari possono spaziare anche sulla trequarti, con Bandinelli, Nagy e Cassata gradite conferme. In più la giovinezza di Comotto, che lo Spezia spera possa esplodere.
Tutto da scoprire
L’attacco è il reparto giocoforza tutto da interpretare. Pio Esposito (e i suoi 19 gol) è insostituibile, ma Artistico e Vlahovic rappresentano due elementi di qualità, pronti a incarnare lo spirito Spezia. Soleri e Di Serio sono un buon supporto, mentre il reintegro di Lapadula è un’ottima notizia per dare esperienza e pesantezza.
