6 Settembre 2025 - 17:30

Pres. Don Bosco Fossone a SP: “Mascardi un orgoglio, crescerà tanto. E nel derby… ero combattuto”

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Una crescita esponenziale. L’esordio in Coppa Italia e le eroiche parate dal dischetto, poi la Serie B e infine buona la prima in Under 21. Quella di Diego Mascardi è una parabola che sta dando soddisfazione a tutti: al ragazzo in primis, allo Spezia poi e pure a chi lo ha visto crescere da vicino. È il caso del Don Bosco Fossone, società dilettantistica di Carrara, in cui il portiere classe 2006 ha mosso i primi passi fra i pali. Un club noto e conosciuto in tutto l’ambiente lunigianese, che negli anni ha formato tanti giocatori interessanti nel panorama calcistico e che proprio nei giorni scorsi ha ricevuto la visita di Mascardi. Da lì è partita anche l’ascesa di Plaia, che ha da poco firmato con Al-Waab in Qatar. Non può che essere soddisfatto il presidente Antonio Morelli, che da anni dirige il sodalizio che si prepara alla nuova stagione e che abbiamo raggiunto in esclusiva per farci raccontare qualcosa di più sul giovane estremo difensore.

Parla Morelli

Nel calcio moderno è molto importante costruirsi i giovani in casa e voi avete dimostrato di saperlo fare molto bene.

Nel nostro piccolo cerchiamo di costruirci in casa i nostri talenti, sperando di arrivare a chiudere il cerchio. Sarebbe bello che tutti i nostri ragazzi facessero una carriera ambiziosa, che amassero la nostra società e avessero l’ambizione di giocare in Prima Squadra. Un senso di appartenenza importante.

Da voi è passato fino a pochi anni fa Diego Mascardi, che nel giro di un’estate ha esordito in Coppa Italia, in B e poi anche in Under 21. Immaginiamo che senta un po’ suo tutto questo.

Per noi è una grandissima soddisfazione, perché esce dalla nostra scuola calcio e dal nostro settore giovanile. È partito presto per Spezia, si vedeva che meritava. È forte, avrà tante possibilità di migliorare ancora e per me è una grandissima soddisfazione vederlo titolare in Serie B e in Under 21: non dimentichiamoci che è 2006 e il ruolo del portiere è molto delicato. Devo dire che grazie ai nostri preparatori la nostra tradizione è particolarmente positiva nel tempo, perché abbiamo sfornato tanti bei numeri 1. Mi piace pensare che sia anche merito nostro.

Ci racconta qualcosa di Diego? È stato fino a 8 anni nel Fossone prima di partire.

Lo ricordo bene, si vedeva da subito che aveva qualcosa in più. Ha sempre avuto prestanza fisica e grande atletismo, ora è cresciuto molto. Da noi ha imparato la tecnica e oggi sta dimostrando ampiamente le sue ottime qualità, l’ho osservato più di una volta e mi fa davvero piacere vederlo così.

Mascardi ha detto di voler seguire le orme di Buffon e ce lo auguriamo tutti. In cosa deve ancora migliorare?

Il ragazzo ha le idee chiare ed è giusto essere ambiziosi. Ora deve pensare a fare come ha fatto fino ad oggi: impegnarsi, applicarsi e seguire i tecnici che gli daranno i consigli giusti. Secondo me ha la testa e le possibilità tecniche per riuscire ad arrivare in alto.

Per lei la prima di campionato è stata la serata perfetta: Mascardi titolare e migliore in campo ma ha vinto la Carrarese.

Eh e quasi quasi ci frega perché per poco para pure il rigore. Non so se sarei stato più contento o no (ride n.d.r.). Per noi è stata una serata da incorniciare, era importante che la Carrarese vincesse ma vedere Mascardi titolare e autore di una grande prova è stato un grande motivo di orgoglio.

Da Fossone è passato anche Plaia, che alla fine ha scelto una meta più esotica. Avete messo la “firma” anche su un altro bel prospetto.

Speriamo di metterne tante altre. Noi lavoriamo così, la nostra idea è quella di fare in modo che tanti ragazzi vadano più avanti possibile: spesso si confonde il calcio che facciamo noi con quello dorato dei “grandi”, noi diamo spazio a ragazzi che hanno bisogno di riscatto, cercando di portare risultati a noi e ai ragazzi.

A proposito di giovani. La nostra Nazionale ha bisogno proprio di talento, ripartendo dal lavoro sui giovani.

Non è possibile pensare di saltare il terzo Mondiale di fila. Il segreto sta nel dare la possibilità ai ragazzi di giocare e in questo lo Spezia ha dimostrato di avere grandissimo coraggio e intelligenza, oltre alla consapevolezza di dare spazio a un portiere 2006 che oggi si gioca le sue carte in B e in Nazionale. Secondo me il futuro del calcio deve essere questo: non penso che non ci sia il talento, penso che i giovani bravi ci siano ma bisogna avere il coraggio di farli giocare accettando gli sbagli che fanno parte della crescita. Il futuro della Nazionale deve per forza passare da questo. 

Siete soddisfatti del mercato dello Spezia?

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