Il rocambolesco gol di Popov ha un po’ spezzato i sogni di gloria dello Spezia, che ieri aveva accarezzato la prima vittoria stagionale su un campo difficile. Un pareggio che a conti fatti non toglie niente a nessuna delle due contendenti, ma che dice anche di più. Innanzitutto – spiega Il Secolo XIX – la squadra muove classifica e idee pur non riuscendo ancora a segnare su azione. Il totale dice però 13 tiri in totale di cui 6 nello specchio, tre occasioni da gol nette, sette angoli. Segno che qualcosa si sta iniziando a vedere.
Assetto da consolidare
Il 3-5-2 resta un assetto cruciale per D’Angelo, che adesso deve assemblarlo nel modo migliore e i recuperi di Vignali ed Aurelio potranno ulteriormente dare fiducia sulle fasce. La prossima gara interna con una Juve Stabia avvezza al segno X dovrà dire necessariamente qualcosa di più.
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D’ANGELO: “VISTA LA CONVINZIONE GIUSTA, BUONA PRESTAZIONE”

Io sono sincero e voglio dire la verità. Con gli attaccanti che arrancano così, una pressione molto sterile quando gli avversari hanno la palla, non si va da nessuna parte. Sento che qualcosa si è rotto e purtroppo anche se sono solo 3 partite sento che sarà già miracoloso salvarsi quest’anno. Non c’è grinta e non c’è testa. D’Angelo per me che è ultra osannato ha delle grosse lacune tecniche che stanno uscendo, propone un gioco che non mi piace e che non cambia mai. Sempre cambi nello stesso minutaggio e con poca fantasia. Se l’anno scorso avevamo un bomber, quest’anno non lo abbiamo. Anche Esposito senza il fratello è irriconoscibile, probabilmente soffre di essere ancora in B, dopo ciò che ha dato lo scorso anno. Sono onesto io penso che lo Spezia retroceda quest’anno. Spero di sbagliarmi. Lo vedo messo peggio della Sampdoria che comunque ogni partita segna pur essendo disordinata, demotivata e confusionaria. 1 goal in 3 partite e su rigore è assurdo.