Parola chiave: autostima. Quella che serve allo Spezia per risollevarsi. Vincere, principalmente, per provare a iniziare un percorso che fino ad ora non ha ancora trovato la sua entrata. Sarebbe importante – sottolinea La Nazione – ritrovarla il prima possibile, anche perché la partita di Reggio Emilia oggettivamente poteva essere quella della prima vittoria. L’errore di un singolo ha compromesso la partita? Sì, secondo il quotidiano: ma al netto del rosso a Hristov (con annesse scuse) a mancare sembra essere la personalità del tutto il gruppo.
Cosa non va
Le fasce continuano a non funzionare, soprattutto a destra, con Aurelio che qualcosa in più di Beruatto sembra aver fatto. A centrocampo Esposito (fresco di 100 presenze) illumina meno di quanto ha fatto finora e gli avversari trovano spesso le giuste contromisure, ma c’è di più: motivazioni? Mancata intensità? Lui suda sempre la maglia in campo, ma non è quello che aveva ben abituato l’anno scorso. Va detto che pure i compagni di reparto lasciano a desiderare: Nagy è in un momento no, Cassata ha fatto leggermente meglio, la fantasia di Kouda è un po’ anestetizzata. Inutile dirlo, l’inizio è più che deludente. La partita col Palermo è da tutto o niente: i rosanero risveglieranno il furore agonistico essendo i principali candidati alla A oppure evidenzieranno ancora di più i difetti dello Spezia?
Votate i vostri tre migliori di Reggiana-Spezia
- Lapadula (32%, 140 Votes)
- Kouda (20%, 85 Votes)
- Sarr (13%, 57 Votes)
- Esposito (12%, 51 Votes)
- Wiśniewski (5%, 21 Votes)
- Aurelio (4%, 19 Votes)
- Mateju (4%, 17 Votes)
- Hristov (2%, 10 Votes)
- Comotto (2%, 7 Votes)
- Cistana (1%, 6 Votes)
- Cassata (1%, 6 Votes)
- Nagy (1%, 5 Votes)
- Soleri (1%, 4 Votes)
- Di Serio (1%, 3 Votes)
- Candela (0%, 2 Votes)
- Beruatto (0%, 2 Votes)
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Ma è possibile che si parli sempre e solo di Esposito? (anche se l’articolo poi dice qualcosa di diverso dal titolo). Qui è la squadra che non va, non ce ne facciamo niente di un Esposito che va senza tutto il resto. Anche perché è solo una finzione. La squadra quando va è perché tutti o la maggior parte vanno. Basta con l’espositocentrismo. E’ una malattia di D’Angelo, ahimé, che lo potrebbe portare all’inferno. Bisogna avere il coraggio di cambiarlo quando non gioca bene; nelle 6 partite ce ne saranno state almeno 4 in cui meritava la panchina. E invece nulla. Mettiamoci nei panni dei suoi pari che al minimo errore, via verso la panchina. Per favore. E’ un calciatore che ha la sua importanza e a me piace tanto: ma non è Maradona. Diamoci una regolata soprattutto in un momento così particolare.