Il momento dello Spezia è delicato. Dopo una serie di risultati deludenti, la posizione di Luca D’Angelo sulla panchina bianconera è sempre più traballante. La squadra non riesce a trovare continuità né identità in campo, e la classifica inizia a diventare preoccupante. Con nove partite senza vittorie, spalmate tra questa stagione e la scorsa, il tecnico rischia seriamente l’esonero. I segnali che arrivano dal campo – atteggiamento passivo, disattenzioni evidenti e giocatori che sembrano altrove con la testa – aumentano i dubbi sulla capacità dell’allenatore di invertire la rotta.
Squadra fragile, segnali contrastanti
Il dato più allarmante è la fragilità difensiva: ben sette gol subiti su situazioni di palla inattiva in area. Alcuni giocatori sembrano deconcentrati, più attenti al proprio futuro personale che alla causa comune. Anche i cambi dalla panchina non hanno dato risposte convincenti, lasciando un senso di incompiutezza. Tuttavia, non tutto è da buttare: elementi come Esposito, Kouda e Cassata mostrano ancora voglia e spirito. Segnali troppo isolati per cambiare il volto di una squadra che appare smarrita.
I nomi per il dopo D’Angelo
In caso di divorzio anticipato – nonostante un contratto fino al 2027 – lo Spezia starebbe valutando due strade. La prima porta a profili di esperienza come Eugenio Corini o Rolando Maran, entrambi conoscitori della categoria. La seconda, più rischiosa ma stimolante, riguarda tecnici emergenti. In cima alla lista c’è Francesco Modesto, ex Atalanta U23, apprezzato per il lavoro con i giovani. Soluzioni come Vanoli, Pecchia o De Rossi, invece, sembrano fuori portata per costi o ambizioni. Questo riporta Il Secolo XIX.