A margine dell’ufficializzazione del bilancio dello Spezia Calcio al 30 giugno scorso, Il Secolo XIX stila un focus sulle cifre del rosso di 26 milioni. Appurato che si tratta di conti ulteriormente appesantiti dalla mancata salita in Serie A di giugno, allo stesso tempo la RAM Spezia Holdings di Roberts ha già immesso nel club circa 30 milioni dal suo arrivo. Ma che cosa ha provocato un disavanzo tanto importante?
Viaggio nel bilancio
Nell’anno precedente, infatti, con i Platek si erano raggiunti i -2 milioni. Secondo il quotidiano sussistono tre fattori chiave: la riduzione dei ricavi generalizzati, ovvero i diritti TV che sono costati almeno 2 milioni a stagione per ogni club. Quindi la riduzione dei ricavi da plusvalenze: dal mercato attuale sono arrivati pochissimi introiti dalle cessioni, mentre sono rimasti calciatori con stipendi monstre senza più l’aiuto del paracadute (Zurkowski, Wiśniewski, Verde fra gli altri). Infine, con termine 30 giugno 2024, una serie di commissioni molto elevate che il club ha dovuto onorare. Tutti fattori che hanno finito per vanificare i 4,6 milioni di utile citati nel bilancio, determinati da incassi, sponsor e record di abbonamenti.
Da Volpi a Roberts
Negli ultimi anni la situazione (soprattutto post Serie A) è andata peggiorando. Nel 2018, ricorda ancora il quotidiano, la presidenza Volpi contava un -2,2, mentre nel 2020 aveva un +3,1. Poi con la Serie A si andò rapidamente a -16 nel 2021, primo bilancio Platek: in totale gli americani hanno registrato una perdita globale di circa 67 milioni, considerando anche la parte spesa per il rifacimento del Picco. Poi la FC32 di Francis che in circa due mesi ha immesso 4,2 milioni e ora Roberts. Il prossimo step si chiama giugno 2026: ci si aspetta un fisiologico alleggerimento e una serie di entrate da plusvalenze. Almeno per provare a rivitalizzare un quadro ad oggi complicato.
