5 Novembre 2025 - 09:16

Alla fine paga D’Angelo, Il Secolo XIX: “Azzerato da profeti e giocatori con le cuffiette”

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La notte italiana ha portato consiglio, con annesso ribaltone in panchina. A cinque anni di distanza dall’ultima volta, Roberto Donadoni ritrova panchina. Una scelta forte, per cercare la svolta: a pagare è D’Angelo, azzerato – come scrive Il Secolo XIX – “da tanti profeti a cottimo e da giocatori con le cuffiette alle orecchie“. Una situazione che probabilmente andava corretta prima. Domani dovrebbe arrivare in Italia anche Charlie Stillitano, che tornerà per assistere anche a Spezia-Bari, dopo aver spiegato ieri i motivi della storia.

D’Angelo saluta dopo due anni fantastici

Lascia così, in punta di piedi, uno degli allenatori in grado di regalare le maggiori emozioni al popolo bianco. 81 partite, media punti 1,45, 29 vittorie e 30 pareggi, con 22 gare perse. Era subentrato in una situazione disastrosa, conducendo le Aquile alla salvezza, centrando un record storico di imbattibilità, il record di punti in campionato l’anno successivo e la A sfiorata. Uno che è entrato con forza nello Spezia, che in estate aveva pensato a lungo se rimanere o meno, per quell’amarezza post finale. Oggi è anche sfortunato e torna nella sua Pescara in famiglia per  le tossine di una situazione oggettivamente divenuta pesante. Lascia un vuoto e – scrive il quotidiano – chissà che non sia un arrivederci.

Paga anche errori non suoi

Come aggiunge La Nazione, D’Angelo si prende sì le sue responsabilità come sempre, ma ci sono anche errori non suoi. Le scelte di mercato, ad esempio. Se la barca va a fondo tutto va condiviso. Un uomo semplice e schietto, sempre dedito al lavoro alla professionalità, che ha ricevuto moltissimi messaggi dai tifosi e dalla gente di Spezia. Educato e rispettoso, spesso quasi timido: il dispiacere dell’addio è forte per tutti.

2 thoughts on “Alla fine paga D’Angelo, Il Secolo XIX: “Azzerato da profeti e giocatori con le cuffiette”

  1. L’ addio è forte, fortissimo, ma i tifosi, quelli veri lo sono ancora di più. Capisco l’amarezza devastante, ma criticare un Donadoni appena arrivato è da ignoranti.

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