Fellipe Jack si sta ritagliando un ruolo importante nello Spezia prima di D’Angelo e oggi di Donadoni. L’italo-brasiliano, nemmeno 20 anni, ha già mostrato una grinta non comune e un bel mancino, attirandosi diverse attenzioni. In prestito secco dal Como, il difensore ha parlato ai microfoni de Il Secolo XIX spiegando le sue ambizioni per il futuro: “Sono qui per crescere e meritare la Serie A, ma so che devo migliorare anche in difesa“. Nessun problema nello scendere di categoria: “Per me è importante alzare la qualità di gioco e avere continuità, cosa che nel Como non avrei potuto fare. Ce la metterò tutta per giocare più partite possibili, perché è molto importante“.
Piedi per terra
Nonostante il momento positivo, Jack non fa voli: “So di dover lavorare tanto, la mia dote principale è il mancino e palla al piede trovo buone soluzioni anche sotto pressione, trovando i compagni e uscendo dalle marcature. Ma per il resto non mi sento pronto in niente“. La sua è una storia legata a doppio filo al calcio, iniziato con il futsal e poi con le giovanili del Palmeiras e l’idolo Thiago Silva, prima della chiamata della Serie A. Un distacco difficile dalla famiglia, i nuovi amici e compagni e i miglioramenti: “Ho messo su chili e muscoli, da 70 sono passato a 81 e sono più forte“.
Nuovo corso
Oggi, in panchina siede Donadoni: “Mi piace la sua impostazione, ora serve tradurre il lavoro in partita” spiega. A ottobre, poi, Jack ha dovuto saltare il Mondiale Under 20 per cui era convocato, ma niente drammi: “Sarebbe stata una grande vetrina, ma c’era bisogno di me qui e sono rimasto volentieri“. Quindi, ora il sogno primario è crescere con una grande carriera in Europa, poi chiudere la carriera nel suo Paese. E intanto lavora tanto a Follo.

