Cinque anni con la maglia della Virtus Entella, quattro con quella dello Spezia. Per Andrea Stabile la sfida di lunedì tra i chiavaresi e le Aquile rappresenta una sorta di personale derby del cuore che ha raccontato a La Nazione: “L’Entella è stato il mio punto di partenza. Giocavo in Promozione, li impressionai da avversario e nella stagione successiva mi arruolarono. Giocai a Chiavari cinque anni, conquistando la promozione in C2 con Gian Piero Ventura. Ho un bel ricordo del club, una società eccezionale”.
Dopo l’Entella, il passaggio allo Spezia
“Nel 1985 incontrai lo Spezia da avversario, in Serie C2. Ricordo il derby del Picco, terminato 1-1. L’anno dopo Ventura fu chiamato dallo Spezia e ci portò tutti in maglia bianca. Per me fu una cosa eccezionale, mi ritrovai in un ambiente diverso sia per strutture che per tifoseria. Giocai quattro anni meravigliosi con mister Carpanesi, un signore. Spezia è stato il top della mia carriera, la città e la gente mi sono entrati dentro. È la mia seconda casa, il mio cuore è più radicato in riva al Golfo che a Chiavari, anche perché nei cinque anni che giocai nel Tigullio facevo avanti e indietro con Genova, mentre a Spezia ci ho abitato stabilmente”.
Lunedì, l’Entella e lo Spezia si affronteranno in campionato: “I biancocelesti sono in una situazione di classifica tranquilla e giocano molto bene. Lo Spezia sta faticando, anche se ha dei buoni giocatori e Donadoni si è inserito bene nel clima spezzino. Non mi spiego i problemi: la squadra c’è, può essere una questione tecnica. Con la Sampdoria c’era paura da entrambe le parti: lo Spezia ha vinto perché ha osato di più, spinto dal suo pubblico. Il Picco è il dodicesimo uomo in campo. Lunedì l’Entella giocherà con serenità, lo Spezia potrebbe avere più autostima ma c’è necessità di fare punti. L’Entella è quadrata e ha il vantaggio dell’abitudine sul campo sintetico: non sarà una partita facile per le Aquile. Salvezza? Sì, ha un organico importante. E il reintegro di Verde potrà fare la differenza”.