14 Dicembre 2025 - 16:55

Grammatica: “Sicuri che il 3-5-2 regga? Troppe caratteristiche uguali”

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Il DS Andrea Grammatica, che è stato per lungo tempo allo Spezia, è intervenuto nella trasmissione Voglia di Spezia in onda su Tele Liguria Sud commentando il momento delle Aquile, vincenti sull’Entella (altra società in cui ha lavorato) e alle prese con un mercato di gennaio che intende rinforzare la rosa. Ecco alcune delle considerazioni.

Le parole di Grammatica

Sul mercato: “Dipende dalla disponibilità economica, ma a occhio direi davanti. Per quanto riguarda la cifra tecnica si è un po’ sotto media, interverrei lì. Perdere Elia è stato molto doloroso, lo Spezia ha più quarti che quinti a parte Aurelio, se vuole giocare a cinque a destra servirebbe un giocatore con caratteristiche differenti da Candela. Farei valutazioni anche sui braccetti: ho visto lo Spezia in campo con tre centrali veri e se almeno uno dei due non è in grado di entrare con la palla ti appiattisci molto. Soltanto Mateju un po’ lo sa fare. Quindi interverrei su un esterno di destra, una mezzala e un attaccante, se non due”.

Sul possibile cambio di modulo: “Donadoni farà delle valutazioni sul modulo: se continuerà a giocare così adatterà il materiale che ha, altrimenti potrebbe decidere di cambiare. In mezzo il recupero di Bandinelli è determinante perché è forse l’unico che può rompere le linee, Vignali e Cassata hanno caratteristiche simili. Nagy è un po’ un ibrido pur di categoria. Lo Spezia è sembrato un po’ piatto perché ha troppe caratteristiche uguali”.

Sugli equilibri: “Con il cambio di allenatore si riazzerano le gerarchie e si alza il ritmo. Queste due componenti sono state un vantaggio sulla condizione. Secondo me l’identità è rimasta forte, c’è la tendenza ad alzarsi un po’. Penso che il mercato di gennaio sarà determinante: secondo me con qualche accorgimento si potrebbe anche provare il 4-3-3: serve un modulo alternativo per sorprendere gli avversari. Forse non tutti possono interpretare il 3-5-2 correttamente”.

Su Candelari: “A me piace molto, ha nelle corde la B ma forse un percorso da protagonista e in continuità soprattutto in C gli farebbe bene per poi tornare con maggiore autostima. Quando si gioca con più continuità si torna cresciuti: ha freschezza e brio da disciplinare ma tutto dipenderà dalla maturità da acquisire”.

Su come si esce dal problema: “Se l’obiettivo è quello di salvarsi e provare a fare qualcosa di ambizioso è normale che un operatore di mercato quando si avvicina gennaio non sia contento del lavoro. Si crea lo stimolo per vedere dove si può migliorare. Ci sono poi budget, obiettivi e tanto altro”. 

Su Kouda: “È un po’ croce e delizia. Se si accende spacca la gara, altrimenti sembra un malus. Se cresce mentalmente può rompere gli equilibri. Può fare il ruolo che vuole, anche in avanti e con le sue caratteristiche può fare qualsiasi cosa. Ma sembra quasi superficiale se non riesce a giocare come vorrebbe”.

Su Vlahovic: “Sono abbastanza severo, mi aspetto molto di più da lui. Gli riconosco tante qualità, l’anno scorso l’ho visto in C ed è un finalizzatore. Debuttare in B non è facile, ha fatto mezz’ora con il Bari di grande qualità con strappi da categoria superiore. Ma ha pause che fanno venire qualche dubbio non sul valore ma sul rendimento. Vedi Lapadula e capisci perché è arrivato in A: riesce a stare mentalmente dentro la gara. Artistico? Ha grande generosità, è da Spezia. Ma a volte sembra al limite della categoria”. 

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