Uno Spezia troppo piccolo torna immediatamente sulla Terra dopo due successi in fila e anche Donadoni perde l’aplomb classico dalla panchina. Perché si rende conto che questa squadra, così com’è, rischia di non andare lontano. Nell’analizzare la prova dei bianchi, preoccupano le parole del tecnico, che dice che la paura più grande è in chi nemmeno ci prova più che in chi sbaglia. E in effetti alcuni elementi sembrano davvero inconsistenti: ieri Kouda, Candela, Vlahovic, Nagy fra gli altri.
E ora il mercato
Come spiega Il Secolo XIX, i campanelli d’allarme ci sono e il Modena visto ieri sembrava lo Spezia di D’Angelo dell’anno scorso, lo stesso che l’anno prima con le unghie e con i denti si risollevò da una situazione complicatissima chiedendo aiuto al mercato di gennaio. Non ci sono soltanto i numeri impietosi dell’attacco avversario e non è nemmeno solo una questione di recupero degli assenti: dal mercato – secondo il quotidiano – devono arrivare almeno cinque giocatori, con una generale riflessione su chi avrà ancora spazio per lottare in maglia bianca.
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Mettiamoci bene in testa che questa sarà una annata difficile. La squadra è da rifare. I nuovi innesti non hanno funzionato (Candela, Vlahovic e in parte Beruatto e Jack). Alcuni calciatori che l’anno scorso erano le colonne portanti stentano a rodare (Wisniesky e Kouda sopra a tutti). Prepariamoci ad un finale al cardioparma. Non sarà facile restare in B salvo una svolta di cui oggi non si sente l’odore. Frosinone sarà uno snodo cruciale. Se perdiamo ancora, amen: confermiamo la discesa agli inferi. Se pareggiamo sarebbe un buon risultato. Se vinciamo potremmo toglierci di dosso quel fetore di squadra da serie B della serie B.