L’edizione odierna de Il Secolo XIX oggi in edicola propone una chiave tattica di Frosinone-Spezia, forse fin troppo scontata visto che si affrontavano il migliore e il peggiore attacco del torneo cadetto. 23 punti di differenza piuttosto evidenti fra il 4-3-3 che diventa un 4-2-3-1 di Alvini e il costante 3-5-2 di Donadoni, in costante sofferenza al cospetto della maggior brillantezza dei giallazzurri.
La chiave della gara
La velocità di Kvernadze e Ghedjemis sulle ali mette in particolare apprensione la difesa con le verticalizzazioni innescate da Calò e con Koutsoupias bravo ad inserirsi. Un assetto che permette ai ciociari di riempire con tanti uomini l’area di rigore avversaria per arrivare alla conclusione. Sulle prime lo Spezia sembra coprirsi bene, poi incassa l’ennesima rete (uguale) su palla inattiva con passività e zero reattività. Bandinelli e Cassata provano a ravvivare con inserimenti improvvisi, ma è un’ardua impresa. Nel secondo tempo Donadoni cambia tutto il reparto d’attacco a caccia del pari lasciando il fianco scoperto: puntualmente il contropiede non perdona e arriva il 2-0. Sipario.
