Convince poco la direzione di gara di Zanotti. Spesso troppo incerto e indeciso, manca di carisma nei confronti dei giocatori e minaccia soltanto di estrarre cartellini gialli. Pur non ravvisando errori gravi, si perde diverse rimesse laterali e inverte non pochi falli da una parte e dall’altra. Una gestione apparsa nel complesso frastagliata e a tratti con poca lucidità. Polemiche spezzine sul pari di Dagasso: Zanotti ha concesso 5′, poi diventati 6 per un giocatore a terra, ma la rete arriva probabilmente oltre il tempo limite. Sul tiro di Caligara che centra il palo c’è forse un tocco di mano in area, in caso di gol sarebbe stato materiale per il VAR. Scontenta anche il Pescara, visto che il tecnico Gorgone nel post-gara si è lamentato per un mancato rigore concesso su Cangiano e un altro su Caligara. Ok infine per i recuperi lunghi, sui gol c’è il check obbligatorio ma non ci sono irregolarità.
La moviola di Spezia-Pescara
Sui nazionali arrivano diverse insufficienze per il fischietto riminese: 5 dal Corriere dello Sport è il voto più basso, stesso giudizio (5) che troviamo anche su Tuttosport. Soltanto La Gazzetta dello Sport assegna un 6,5 al direttore di gara. Sui locali anche Il Secolo XIX boccia la prova di Zanotti con un 5: “Non ha un buon approccio a una gara delicata, ha una condotta poco lineare e scolastica. Sembra rimasto alla Serie C, spesso mostra incertezza e manca la freschezza necessaria. Non sempre regge il confronto con i calciatori: deve maturare ancora molto“.
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