Il presidente della Sampdoria, Matteo Manfredi, è stato intervistato da Il Secolo XIX. Tanti i temi toccati, partendo dal motivo per il quale è stato scelto di intervenire sul mondo blucerchiato. Secondo lui, infatti, l’ingresso ha scongiurato un fallimento sicuro. «Abbiamo preso in carico un club in gravissima crisi, con l’obiettivo di garantirne la continuità e proteggerne la storia. Ma soprattutto abbiamo tutelato i dipendenti, le loro famiglie, e tutti i creditori. Cosa che altre soluzioni, allora sul tavolo, non avrebbero assicurato. Non abbiamo fatto promesse: abbiamo agito». Manfredi poi ha proseguito parlando anche della prossima stagione, in qualunque campionato finiranno. Ha confermato che sicuramente si iscriveranno, nel rispetto di tutti i parametri richiesti. «La nostra priorità, fin dal primo giorno, è stata quella di mettere il club in condizione di essere solido, credibile e sostenibile. Anche in un contesto complesso come quello attuale, abbiamo sempre onorato gli impegni, sia sportivi che finanziari. La Sampdoria ci sarà, e continuerà a esserci, con responsabilità, serietà e ambizione».
Investimenti e parametri da cui ripartire
Il presidente della Sampdoria ha poi continuato parlando del piano approvato dal Tribunale, che prevedeva un impegno economico da circa 30 milioni di euro per garantire la continuità aziendale e una soglia massima di risorse necessarie fino a 60 milioni, per garantire invece la sostenibilità economica e gestionale del club. «In realtà, ad oggi, l’investimento complessivo — tra ricapitalizzazioni, liquidità per la gestione corrente, interventi sul debito sportivo e supporto finanziario per la stagione — ha già superato i 100. È vero che la retrocessione in C non era prevista, ma il piano è stato costruito su basi solide e flessibili, con un margine di sostenibilità che ci consente di affrontare anche scenari complessi. In caso di C, è possibile che alcuni parametri vadano rivisti, ma non mette in discussione la tenuta del piano né l’impegno della proprietà. Non ci sarà alcuna interruzione né convocazione automatica: ci sarà, al massimo, una fase di aggiornamento e adeguamento del piano, come previsto in situazioni straordinarie. Ma la solidità patrimoniale e la volontà di chi ha preso in mano la Samp restano».
Caso Brescia
Manfredi ha poi concluso parlando della situazione legata al Brescia: «Se quanto emerso sulla posizione fiscale del Brescia dovesse essere confermato nelle sedi opportune, è naturale che la Sampdoria, così come ogni altra società eventualmente coinvolta, farà valere le proprie ragioni nelle sedi competenti. Parliamo di un tema delicato, che merita rigore, trasparenza e rispetto delle regole. Per questo attendiamo che si pronunci chi di dovere, ma è evidente che la correttezza debba essere tutelata. E non dimentichiamoci che, in questo contesto, siamo la parte lesa. L’eventuale playout sarebbe poi per noi una questione di dignità: personale, della maglia e della professionalità».