Cinque anni che sembrano una vita e calcisticamente la sono. Era il 2020, in piena pandemia e con stadi vuoti, quando Vincenzo Italiano e i suoi ragazzi ribaltarono lo 0-2 del Chievo in un Picco deserto. Fa quasi strano pensarci oggi che invece gli uomini di D’Angelo avranno un calore incredibile, in un contesto completamente differente. Una squadra operaia e pragmatica, con un tecnico che ha grande strategia e piani partita. Un tecnico che bada all’oggi e non al futuro, che non si culla nemmeno del doppio vantaggio accumulato e che fa della pretattica una delle sue armi migliori.
In ombra ma decisivo
Un allenatore che – scrive Il Secolo XIX – rifugge i riflettori ma è protagonista eccome anche fidandosi al meglio dei suoi uomini. Lo dimostra il fatto che in questi giorni abbia provato poco, alleggerito carichi e ambiente, in attesa dei recuperi “pesanti” a pieno regime di Esposito, Reca, Bandinelli e Lapadula, tutti almeno arruolabili. Nessun calcolo, mantra chiaro, se mai si cambierà qualcosa a risultato acquisito.