Colazione da Tinfena – Spezia, che peccato! E ora quale futuro?

Si conclude la stagione con una sconfitta cocente dello Spezia in casa contro la Cremonese, che vola in Serie A. Vi portiamo per l’ultima volta nel nostro Bar Sport a Colazione da Tinfena, per un’analisi della partita e di tutta la stagione degli aquilotti. 

Il brusco risveglio da un sogno, quel risveglio che ti rende ancora incredulo e frastornato per aver assaporato la serie A, sfumata a pochi passi dal traguardo. Ma è giusto essere sinceri e obiettivi nel parlare di una Cremonese superiore allo Spezia per più di un’ora di gioco, una squadra in grado, esattamente come 20 giorni prima in campionato, di aprire e chiudere la gara grazie alla sua qualità e alla sua intensità di gioco, per poi addormentarsi e rischiare nel finale di vanificare tutto. Lo Spezia si è svegliato troppo tardi, quando i giochi erano quasi fatti, grazie a due squilli di Pio Esposito e Luca Vignali che hanno rianimato i 12mila del Picco in un finale trepidante.

Un Picco maturo

Un pubblico deluso e amareggiato che ha dimostrato la maturità di un pubblico da Serie A, quando nel finale ha applaudito a scena aperta, nonostante la sconfitta, mister D’Angelo, Pio Esposito e tutti gli altri protagonisti di una stagione sopra le righe che ha entusiasmato una città intera. Lo Spezia si è arreso ad una Cremonese finalista play-off della scorsa annata, una squadra costruita in estate per la promozione in serie A, una formazione quella di Stroppa che nel finale di campionato aveva dimostrato con 19 punti nelle ultime 10 giornate di essere quella in assoluto più in forma di tutte le concorrenti della fase play off.

Di nuovo contro

Giovanni Stroppa e Luca D’Angelo ancora una volta avversari in una finale play off a distanza di tre anni da quel Pisa-Monza e ancora una volta fatale a D’Angelo, al quale non riesce l’impresa di guadagnarsi la serie A e dare una svolta alla propria carriera. Nel dopo gara le parole del tecnico di Pescara sono eloquenti: “Mi spiace di aver tradito la fiducia di tante persone che credevano in me“. Una frase che fa comprendere appieno, nella cocente delusione, il senso di responsabilità, l’umiltà e nello stesso tempo la grandezza di un allenatore che ora dovrà riflettere sul suo futuro.

E ora quale futuro?

Ed è proprio questo il tema all’ordine del giorno nelle ore successive alla sconfitta nella finale play off. Da dove ripartirà lo Spezia? Di sicuro il nuovo Spezia farà a meno del suo trascinatore Pio Esposito, in lacrime davanti alla Curva dopo il triplice fischio. E con molta probabilità potrebbe lasciare lo Spezia anche il fratello Salvatore in caso di offerte dalla serie A ritenute idonee dalla dirigenza aquilotta. Ma sarebbe un grave errore smantellare la squadra che ha sfiorato la Serie A e per questo sarà importante blindare mister D’Angelo (che ha comunque un contratto fino al 2027) al timone di comando del nuovo Spezia. Magari con le giuste garanzie di un mercato competitivo per presentarsi ai nastri di partenza da assoluto protagonista della prossima Serie B. Ora la palla passa alla società, che avrà il compito di trasformare i proclami delle scorse settimane in azioni concrete, per dimostrare ai tifosi tutte le proprie ambizioni.

LE NOSTRE PAGELLE DEL MATCH
D’ANGELO: “DELUSIONE FORTE, MA LA CREMONESE HA FATTO MEGLIO DI NOI”

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