Parola d’ordine: mea culpa e ora ripartire. Facce scure in casa Spezia dopo l’inizio obiettivamente poco allegro della stagione sportiva. Ieri mattina il confronto anche con la dirigenza, con la certezza che il campionato è appena iniziato e c’è tutto il tempo di rimediare: ma bisogna farlo subito. In generale, scrive Il Secolo XIX, lo Spezia di sabato è stato davvero troppo brutto per essere vero. Una delle peggiori partite della gestione D’Angelo: un tecnico che era consapevole a inizio stagione delle difficoltà di dover ripartire da un gruppo diverso.
Digiuno “storico”
Ora tocca proprio al pescarese riprendere in mano il gruppo e uscire dall’empasse. Qualcosa che per la verità sa fare bene: successe prima a Pisa e poi nella prima stagione nel Golfo, quando salvò una squadra che pareva spacciata. L’unità di intenti c’è, anche da parte della dirigenza: ora va messa in pratica.
Al momento, il cammino di D’Angelo è lo stesso di Alvini di due anni fa: 2 punti in 4 gare con la quinta al Penzo. Il suo predecessore perse, con prima vittoria solo all’ottava giornata a Piacenza con la Feralpisalò. Da quando siede in panchina, l’Omone non aveva mai infilato sette gare consecutive (includendo anche la Coppa Italia contro la Sampdoria) senza vincere. Fece peggio soltanto nel secondo anno a Pisa, nel momento in cui fu richiamato: nella stagione 2022/’23 arrivò a tutte le otto ultime giornate senza centrare il bottino pieno.
