Certe storie iniziano nel silenzio, lontano dai riflettori, ma bastano novanta minuti per cambiare tutto. Sul prato del Tardini, in una sera di Coppa Italia, è bastato uno sguardo per capire che Christian Comotto è figlio di chi il calcio lo ha vissuto con grinta, passione e sacrificio. Dalla grinta di papà Gianluca alla personalità del giovane classe 2008, il passo è breve ma carico di significato. Lo Spezia non ha avuto paura: ha scelto di guardare oltre la carta d’identità e puntare su un ragazzo di appena 17 anni. La risposta? Una prestazione da veterano contro il Parma, in una sfida tutt’altro che semplice. In mezzo a giocatori esperti, Christian non ha tremato: ha dettato i tempi, ha corso, ha lottato e ha mostrato una maturità tecnica e tattica che sorprende per la sua età. È sceso in campo con la fame di chi sa che certe occasioni non passano due volte. E lui quel treno l’ha preso al volo.
Allegri, il Milan e un messaggio chiaro a D’Angelo: Comotto vuole spazio
Le sue qualità si erano già intraviste in estate, nel precampionato con il Milan, sotto gli occhi attenti di Allegri. Ma la chiamata dello Spezia è stata la vera occasione per spiccare il volo. Nessuna trafila lunga in Primavera, nessun passaggio obbligato in Serie D: Comotto è pronto, adesso. E D’Angelo lo ha capito, affidandogli una maglia da titolare che pesa, ma che lui ha indossato con la naturalezza di chi sa di appartenere a questo livello. Dopo le panchine in campionato, la prestazione contro il Parma è un messaggio forte e chiaro: c’è bisogno di lui. Freschezza, coraggio, incoscienza giovanile – ingredienti che spesso fanno la differenza nei momenti difficili. Lo Spezia ha tra le mani un talento vero, uno di quelli che possono accendere la fantasia e ridare slancio a un ambiente in cerca di risposte. Il futuro ha il suo nome, e Christian ha già cominciato a scriverlo.
D’ANGELO: “C’È RAMMARICO, POTEVAMO VINCERE. MA SIAMO FORTI”
