Il Secolo XIX oggi in edicola propone un’analisi tattica della partita delle Aquile a Parma. La prova dà morale alla squadra di D’Angelo, contro un Parma schierato con il 3-5-2 che in fase difensiva diventa un 5-3-2 con Estevez metodista a cucire la manovra e con le due punte Benedyczak e Pellegrino. Per lo Spezia ampio turnover con Sarr, Onofri e Jack e i rientri di Vignali e Aurelio, con Nagy, Cassata e Comotto in mezzo al campo.
Canovaccio
Se Cuesta lancia subito il 3-4-2-1, lo Spezia attende e aspetta l’avversario sotto la linea della palla per ripartire in contropiede. La partita resta bloccata a lungo, poi dopo il vantaggio cresce il pressing del Parma e lo Spezia risponde: Ordonez prova a limitare Nagy, Ndiaye si prende Cassata ed Estevez scala su Comotto. Gli aquilotti rispondono sulle corsie laterali con gli inserimenti e Aurelio va a bersaglio, prima che un altro gol su calcio piazzato rovini i piani. Nella ripresa Kouda e Lapadula alzano il baricentro e Candela e Beruatto danno nuova spinta. Poi con l’inferiorità numerica del Parma, D’Angelo butta dentro le tre punte e viene premiato. Almeno fino alla lotteria dei rigori.