19 Ottobre 2025 - 19:23

Chi è Guido Pagliuca: la gavetta, il caratterino e fa tanto con poco

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49 anni, toscano di Cecina, quasi emergente in Serie B ma il classico allenatore da “gavetta”. Dopo una modesta carriera da giocatore, terminata soltanto a 28 anni, Guido Pagliuca ha iniziato dal basso la sua carriera di allenatore circa dieci anni fa: Gavorrano, Rapallo, Lucchese, poi Imolese, Real Forte Querceta e Ghivizzano (oggi Ghiviborgo) sempre nei Dilettanti. Una scalata cominciata dalla Juniores della sua Cecina, prima di approdare in Prima Squadra. Fatto in casa in tutto e per tutto. Le difficoltà ci sono state da subito: quell’anno la squadra retrocesse in Eccellenza perdendo i play-out, finendo poi ripescata e di nuovo in D. A piacere è il gioco che il giovane allenatore propone: spumeggiante, divertente, con pressing alto e una certa spregiudicatezza. Da lì comincia la salita.

Dal Gavorrano in su

Nel 2012 approda in C, guidando il Gavorrano in un girone difficilissimo. Esonerato. Sarà il primo di cinque nella sua carriera, ultimo dei quali solo pochi giorni fa. Seguono anni fra C e D, fino al ripescaggio della Lucchese che decide di affidarsi proprio all’uomo di Cecina, per la seconda volta. Raggiunge i play-off, poi lascia per la chiamata del Siena che a fine stagione fallisce e stavolta arriva la chiamata che cambia la vita. Si tratta di quella della Juve Stabia, che decide di affidargli la guida della Prima Squadra in un progetto che vorrebbe puntare alla salita in B. Così è, perché le Vespe dominano letteralmente il campionato con una delle squadre più giovani del campionato. 78 partite a Castellammare (esattamente quante D’Angelo allo Spezia) e un altro miracolo: il raggiungimento della semifinale play-off contro la Cremonese, che poi vincerà. Ma soprattutto un calcio interessante, affidato a calciatori valorizzati al massimo: Adorante, Floriani Mussolini, Folino (passato proprio a gennaio alla Cremonese), Leone, Fortini solo per citarne alcuni. Il resto è noto: l’approdo a Empoli durato soltanto sette partite, ora l’idea Spezia in via di definizione.

3-5-2 e… un bel caratterino

Pagliuca adotta solitamente il modulo 3-5-2 (o 3-4-1-2) e andrebbe in continuità con il sistema di gioco già adottato dallo Spezia. Due punte mobili e un centrocampo di sostanza, spesso alternato con un trequartista rapido che hanno fruttato 16 vittorie, 13 pari e altrettante sconfitte. Un tecnico spesso additato di carattere fumantino, che nella sua carriera ha dovuto spesso fronteggiare squalifiche e situazioni di contrasto con le varie dirigenze. Già solo l’anno scorso, al primo anno di cadetteria, fu spesso espulso per atteggiamenti poco consoni nei confronti di arbitri e panchine. Proprio al Picco nella scorsa stagione si prese un cartellino rosso per aver usato espressioni irriguardose nei confronti di D’Angelo e il suo staff. Negli anni precedenti si contano però anche episodi più evidenti: nel 2024 tre turni di stop per aver dato uno schiaffo a un suo giocatore e altre due per una polemica contro un direttore di gara a causa di un rigore non concesso. E c’è chi a Empoli scommette che anche queste sue caratteristiche non abbiano favorito il pieno feeling con il club. 

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