Dopo otto giornate lo Spezia si ritrova ultimo in classifica e i fattori sono molteplici. La Nazione analizza oggi la situazione, drammatica per certi versi. Aggiungiamoci un D’Angelo che allena quasi da delegittimato e un gruppo che fa fatica a reagire e il piatto è servito.
Come uscirne?
Occorrerebbe la famosa ‘cazzimma’, fino ad ora emersa in modo più evidente solo a Empoli e Reggio Emilia, poco pervenuta nei match restanti. Delude soprattutto in casa la squadra bianca, apparsa sempre meno serena anche di fronte ai propri tifosi e incapace di reagire a un gol al passivo. Secondo il quotidiano, il segnale più evidente è dettato dai nove gol incassati da palla ferma: il 70% del totale.
Emerge solo Lapadula
Nell’attacco anemico, il peggiore del campionato con 5 reti realizzate, il solo Lapadula (che ha giurato fedeltà dopo un’estate di parole) si è distinto, mentre a centrocampo manca una mezzala di qualità. Pure la difesa – rimasta la stessa – ha avuto cali evidenti: Wiśniewski su tutti, ma anche l’apporto decisamente poco fruttifero di Candela, Cistana e Beruatto (il focus). Servirebbe un colpaccio ad Avellino per tornare almeno ad abbozzare un sorriso.