La bandiera aquilotta Gianni Di Staso, intervistata da Radio Sportiva, ha parlato del momento dello Spezia che stasera affronta il Bari. La società ha deciso di accogliere Donadoni come nuovo allenatore, affidandosi a un profilo a sorpresa per sovvertire un inizio di stagione decisamente negativo. L’ex giocatore ha espresso il suo pensiero su tanti temi.
Le parole di Di Staso
Sulla scelta Donadoni: “Fa un effetto particolare, un allenatore così non l’ha mai avuto nella sua storia. In carriera da calciatore ha vinto tutto, oggi pare strano venire ad allenare lo Spezia dopo anni di inattività. Stillitano ha con lui un’amicizia di lungo corso e ha allenato tante squadre con buoni risultati, penso che venendo a Spezia si voglia rilanciare per tanti motivi. Questa è una piazza che in questo momento è ultima in classifica ma che non merita questa posizione”.
Sull’esonero di D’Angelo e l’inizio: “Col senno di poi dopo la finale con la Cremonese bisognava cambiare l’allenatore, la sua avventura doveva finire. Facile dirlo ora, ma visto il contratto duraturo e oneroso era difficile un po’ per tutti separarsi. Credo che i due anni fantastici che abbiamo vissuto con D’Angelo non si dimenticheranno, ma al termine dello scorso anno avevamo raggiunto il massimo”.
Sulla partita con il Bari: “Donadoni non ha avuto tanto tempo, penso che cambierà poco nella formazione e nel gioco. Penso che ci sia bisogno di tranquillità, di qualcuno che rassereni i giocatori e dia loro una mano. Lo Spezia non è una squadra da primi posti ma nemmeno da bassifondi. L’assenza di Pio Esposito si sente, ma abbiamo cinque attaccanti che se faranno 4-5 gol a testa andrebbero a sopperire alle reti del bomber dell’Inter”.
Su Lapadula: “Secondo me l’anno scorso è stato un po’ trascurato in alcune partite, si diceva che non poteva giocare insieme a Pio perché aveva caratteristiche simili. Ma è uno che dentro l’area si fa sentire, i difensori di lui hanno paura e sa fare gol e farli fare. Ora si è preso il posto e si vede che appena ha una palla giocabile è un falco e ci si avventa. Sa dov’è la porta e ci può dare una grossa mano. Sta agli altri ora ruotare attorno a lui nella maniera migliore, cercando di sfruttare gli spazi”.
Su Donadoni abile da subentrato: “Spero che sia di buon auspicio. Mi auguro che salvi la squadra senza patemi e dico anche che rimanga l’anno prossimo. Potrà così allestire una squadra a suo piacimento, con i giocatori che vorrà lui”.

