21 Novembre 2025 - 15:21

Donadoni: “Sosta positiva. Voglio una squadra più consapevole”

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A due giorni da Mantova-Spezia, il tecnico delle Aquile Roberto Donadoni ha parlato in conferenza stampa presentando la gara. L’allenatore, che ha finora diretto la squadra soltanto contro il Bari, ha avuto la sosta per lavorare al meglio con tutto il gruppo, riaccogliendo i nazionali in queste ore. Ecco tutte le sue riflessioni.

Le parole di Donadoni

Sulla sosta: “Abbiamo lavorato bene in queste due settimane, ho visto un’ottima partecipazione e stiamo portando avanti un mini-programma che ci siamo proposti senza esagerare nelle cose. I concetti che mi sembra opportuno portare dentro si cominciano a intravedere. Questo mi fa molto piacere, anche se c’è ancora molto da fare”.

Sulla gara: “La partita di Mantova è importante, contro una squadra che viene da risultati positivi e giocherà in casa. Stamattina ho detto ai ragazzi che più ci si avvicina alla partita e più mi sento carico, perché tutto è rivolto alla gara anche si gioca. Sono curioso di vedere se le cose abbiamo messo dentro daranno risultati”.

Sul lavoro e l’intensità: “Abbiamo fatto un “dosaggio” più che naturale per una squadra che milita in B. Oggi i ritmi sono sempre più elevati, l’importante è avere la capacità di esprimere in tutta la gara una certa intensità. Non c’è solo la corsa, ma anche la tecnica: certo il ritmo alto e la gestione della palla aiuta, sapendo che il calcio ha i suoi momenti”.

Sul Mantova: “Mi piace di più l’idea di lavorare su di noi piuttosto che sull’avversario. È giusto conoscere le qualità degli altri, ma da calciatore io ero sempre centrato su quello che io e la mia squadra avremmo potuto fare, con consapevolezza delle proprie possibilità. È fondamentale per avere maggiore produttività”.

Sull’infermeria: “Bandinelli si allena con continuità dopo un lungo stop e ha necessità di lavorare ancora per arrivare alla pari degli altri. Abbiamo perso Soleri su una giocata che spesso causa questo problema, ma sembra qualcosa di meno serio di quanto pareva. Comotto è tornato disponibile, hanno tutti necessità di progressione nel lavoro, mentre Esposito è ancora in recupero. Lapadula ha ricominciato a stare un po’ con la squadra e non è ancora disponibile, Hristov ha un problema che si porta dietro. Conto di convocarlo per farlo stare con il gruppo perché è importante. È un aspetto che mi piacerebbe venisse da loro stessi”

Sull’approccio: “Conto di ripartire dalla partita con il Bari a livello di atteggiamento. Anche in dieci abbiamo messo la giusta determinazione, dobbiamo farlo anche in undici. Bisogna spingere nel momento giusto, ma quello è lo spirito giusto. 

Sul modulo: “Onestamente i tatticismi a volte servono meno. Magari si parte col 3-5-2, ma la capacità di cambiare le posizioni fa sembrare la squadra impostata diversamente. Ci sono calciatori con determinate caratteristiche e questo condiziona nel modulo tattico: c’erano i nazionali e gli infortunati, anche questo incide un po’. Questa squadra non si discosta molto dalle idee”. 

Sull’attacco quasi obbligato: “Vlahovic viene da una scuola importante, ha un vantaggio rispetto agli altri. L’Atalanta lavora bene con i propri ragazzi e questo dà conoscenze importanti. Chiaro, poi serve mettere in pratica tutto quanto, ma dalla sua ha una qualità importante: ha fame agonistica. Un atteggiamento e un’intensità che sono ingredienti ottimi per compensare le difficoltà. È giovane, ha segnato in Nazionale ed è importante e ha il fiuto del gol”.

Su Comotto: “Credo che possa fare un po’ tutti i ruoli del centrocampo a tre, non ha soltanto la specialità di play. È un ragazzo volenteroso, ha tanta voglia di dimostrare le sue capacità e penso che meno si specializzerà e più vantaggi avrà. Sapersi muovere sul campo alla fine dà maggiori possibilità di esprimersi. Può solo crescere e migliorare”.

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