Lo intercettiamo al telefono direttamente da Follo e si percepisce subito la grande ambizione di un ragazzo come tanti che nel calcio e con il calcio sogna qualcosa di bello. Matteo Lontani, ravennate classe 2007 ma cubano di madre, è arrivato in estate con una valigia piena di speranze, dopo le esperienze alla Juventus e in prestito al Cesena nella scorsa stagione. Campione d’Europa con la Nazionale U17 nel 2023, oggi è uno dei punti fermi della Primavera di Claudio Terzi e in esclusiva ha raccontato a Spezia1906.com le sue prime sensazioni in maglia bianca. Prima il ritiro con i grandi, poi qualche test amichevole e qualche allenamento, nella speranza che presto quella maglia con lo scudetto addosso possa diventare anche sua. Chissà, magari seguendo il percorso di Gioele Conte, in queste settimane stabilmente con i grandi.
Matteo Lontani a Spezia1906.com
Che sensazioni prova dopo i primi mesi allo Spezia?
Da Cesena a Spezia è tutta un’altra realtà. Sono partito con la Prima Squadra per poi “scendere” con la Primavera. Con i compagni e col mister mi trovo molto bene, sono contento di aver scelto questo club.
Il campionato è cominciato bene…
Abbiamo avuto un ottimo inizio e siamo ancora lì davanti fra le prime: il sogno non lo nascondo, è quello di vincere il campionato. La concorrenza è folta, ma siamo una squadra forte e passo per passo ce la possiamo giocare.
La prossima sfida vi metterà di fronte il Catanzaro. Che partita si aspetta?
A Cosenza abbiamo affrontato una partita difficile, in condizioni particolari. Abbiamo provato a segnare in tutti i modi ma non ci siamo riusciti e loro sull’unica occasione hanno fatto gol. Per la prossima ogni giorno ci stiamo allenando molto bene e penso che non rinunceremo al nostro gioco palla a terra per far male agli avversari.
Lei è di ruolo centrocampista. C’è una posizione in mezzo che preferisce? Terzi cosa le chiede?
Io di solito mi adatto il più possibile, ma se devo identificare il mio ruolo dico mezzala sinistra in 4-3-3. Il mister mi lascia libero di giocare e di fare quello che so, in fase di non possesso mi chiede di essere molto aggressivo mentre quando ho il pallone mi lascia totale libertà di giocare. Ci trasmette tanta passione e si vede tanta dedizione nel lavoro, si sente forte il senso di appartenenza.
Con un sogno nel cassetto, magari già assaggiato nel ritiro con i grandi…
Un giorno, chissà, spero di poter esordire anche io con questa maglia perché l’obiettivo è quello. Per il mio carattere, che è un po’ timido, nei primi giorni ho fatto un po’ più fatica nel ritiro ma poi mi sono ambientato molto bene. Il gruppo dei più grandi è molto bello e si lavora bene. Ho sentito tanto la differenza fra il calcio giovanile e il loro: è più intenso, aggressivo, mentre il nostro ha molta più libertà.
È già stato al Picco? Che impressione le ha fatto?
Sì, dalla prima partita di Coppa Italia con la Sampdoria. Una grandissima tifoseria, non me l’aspettavo visto che Spezia non è una grande città. Sono rimasto fortemente impressionato.
Che obiettivi ha per questa stagione a livello personale?
Il sogno è l’esordio in Prima Squadra, ma contando gli obiettivi in Primavera lavoro giorno per giorno per migliorare e vincere le partite. Se arriverà o meno la vittoria del campionato bene, ma penso che possiamo essere competitivi per giocarcela davvero fino all’ultima giornata. Personalmente, giocando anche più avanzato da trequartista o esterno alto l’obiettivo è anche quello di incidere il più possibile: se poi arriveranno gol e assist ben vengano. L’importante è cercare di aiutare la squadra.
Lei ha un idolo? Qualcuno a cui si ispira?
Il mio idolo in assoluto è Paul Pogba, però sono innamoratissimo anche di Dybala. Li stimo da sempre. So che sono due calciatori profondamente differenti: diciamo che mi rivedo più in Pogba, ma ho questa predilezione assoluta per la Joya.
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