1 Luglio 2021 - 18:00

DS Pro Vercelli a SP: “Hristov pronto per la Serie A, basta crederci. Con le sue doti…”

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Nell’operazione Italiano alla Fiorentina, alla fine ufficializzata, sarà Petko Hristov a fare il percorso verso la Liguria. Difensore centrale classe 1999 è reduce dall’annata in prestito alla Pro Vercelli in Serie C. Ma proprio sotto la guida di Modesto il bulgaro è cresciuto notevolmente e ha centrato anche il traguardo della Nazionale. Per conoscerlo meglio la nostra redazione ha contattato in esclusiva il DS della Pro Vercelli Alex Casella, che ha raccontato la sua annata in bianconero.

Direttore, che tipo di giocatore è Hristov?

Con noi è riuscito a sbocciare del tutto. Si tratta di un difensore moderno, dotato di grande forza fisica, ottimo nel gioco aereo e nell’aggressione lasciandosi campo aperto alle spalle. A Vercelli ha trovato un modo di giocare congeniale con le richieste di mister Modesto, che gli chiedeva molto di andare nella metà campo avversaria. Con quella lettura e la forza fisica che ha si è trovato a proprio agio nel giocare uomo contro uomo.

Che cosa intende con difensore moderno? Che annata è stata?

Difensore moderno nel senso che sa attaccare in avanti, è di quei giocatori che cercano l’uno contro uno senza paura. Nel suo habitat può incidere ovunque, a differenza di alcuni che hanno magari paura di pagare un po’ l’attacco della profondità. Quest’anno dopo le prime amichevoli per lui è arrivato anche l’esordio in Nazionale. In più in tutta la Serie C ha vinto più duelli in fase difensiva di qualsiasi altro giocatore. Questi numeri fanno capire che tipo di profilo è. Lui aggredisce in avanti, porta palla, si inserisce e non ha paura nel creare superiorità numerica. Le possibilità del calcio di oggi sono queste, mentre una volta si richiedeva appoggio e distacco.

I due gol sono frutto anche di questo?

Nel concetto di utilizzare giocatori per creare superiorità dà palla e si inserisce senza, capacità che gli permette di sfornare anche diversi assist. Con le sue caratteristiche aeree, la corsa importante e la capacità di farsi vedere in avanti avrebbe potuto farne anche 5-6.

La domanda sorge spontanea: è pronto per la Serie A?

Se chi lo allena non ha paura di buttarlo dentro sì. È vero, si può pensare che venendo dalla Serie C abbia poche chances, ma è anche vero che in Nazionale vanno solo i migliori. Quando un elemento gioca nella sua Selezione e fa bene dà il sentore di essere pronto: quel tipo di giocatore lì non è nemmeno semplice da trovare. Uno che non ha paura di difendere a 60 metri dalla porta uno contro uno ha caratteristiche assolutamente da non sottovalutare. Secondo me è pronto, parliamo di un prospetto di alto livello. Tutto dipenderà dalla richiesta dell’allenatore, ma lo Spezia potrebbe essere una destinazione interessante. 

A Vercelli ha dato il meglio nella difesa a tre. È applicabile anche in una retroguardia a quattro?

A oggi a tre resta ottimo nel ruolo, per me pronto per la Serie A. A due dipenderà dalle idee dell’allenatore. Anche in Nazionale ha sempre giocato a tre: solo nella prima uscita è stato adattato come quarto, ma il suo habitat naturale è a tre. A quattro ovviamente le cose cambiano, sia come collocamento che come sfruttamento delle sue caratteristiche.

Com’è nata l’idea di portarlo a Vercelli? L’aveva convinta qualcosa in particolare?

La scelta è nata in sinergia con l’allenatore. Anche se non lavoravamo ancora insieme lo avevamo visto entrambi ai tempi della Primavera della Fiorentina. Cercavamo un calciatore con forza fisica e impatto importante sulla partita: lui arrivava da un campionato a Bisceglie con difficoltà e abbiamo provato a portarlo in squadra perché pensavamo potesse darci tanto. Alla fine ci ha dato ancora di più. In stagione abbiamo avuto il rimpianto di non essere arrivati terzi: in chiave play-off questa è stata la differenza.

La scorsa annata è arrivato anche Awua. Che impressione le ha fatto?

È arrivato un po’ indietro perché a Cittadella aveva giocato poco, ma soprattutto nella parte finale della stagione è cresciuto tanto e per noi ha fatto la differenza. Lui è un giocatore che non deve essere limitato con un compito specifico, ha forza e grande intelligenza tattica, a livello fisico ha grande impatto nonostante i pochi centimetri. Per noi è stato un elemento in più. 

Chi vorreste sulla panchina dello Spezia per la prossima stagione?

  • Domenico Tedesco (44%, 554 Votes)
  • Roberto Venturato (36%, 454 Votes)
  • Francesco Farioli (8%, 99 Votes)
  • Giuseppe Iachini (5%, 62 Votes)
  • Marco Giampaolo (5%, 60 Votes)
  • Rolando Maran (3%, 35 Votes)

Total Voters: 1.264

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