18 Maggio 2022 - 14:45

Verde: “Spezia casa mia, ma il mio cuore è azzurro. Con Insigne…”

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A “1 Football Club” in onda su 1 Station Radio è intervenuto Daniele Verde, calciatore dello Spezia. Per lui, di origine napoletana, non sarà una partita come le altre quella di domenica coi partenopei:

L’addio di Insigne? – “Domenica sarà una bellissima giornata sia per me che per lui. Torno nella mia città, scambierò sicuramente la mia maglia con la sua. Sarà una bellissima festa, sarà bello divertirci giocando a calcio. Non ci giochiamo più niente: per noi è già arrivata la salvezza e per loro il terzo posto”.

La sua eredità a Napoli – “Non so come andrà a finire, il mio cuore è azzurro, non ne faccio mistero, Non so se sarò io il prossimo napoletano del Napoli. Sono uno di quelli che tifa per la squadra in cui gioca, ma il mio cuore per la mia città non ha mai cambiato colore. Dovesse arrivare una chiamata difficile dire di no, ma io penso allo Spezia che ora è casa mia e mi godrò questi momenti”.

Miracolo Thiago Motta – “Si contano sulle dita delle mani le persone che ci credevano. Bisogna essere un tutt’uno quando si deve raggiungere un obiettivo. Siamo stati un gruppo che ha pensato con una sola testa. Ci siamo tolti un sacco di soddisfazioni, non solo personali. Siamo partiti con il Covid, il mercato bloccato e l’improvviso cambio di allenatore, abbiamo passato un anno infernale calcisticamente parlando, Thiago è stato bravo a gestire tutte queste situazioni e noi lo abbiamo aiutato come gruppo. I risultati poi sono venuti”.

Compagni pronti al salto – “Ci sono tantissimi giovani. Non dirò che serve fare la gavetta in Italia, ma alcuni devono ancora crescere tantissimo. Diversi dei miei attuali compagni di squadra arriveranno ad altissimi livelli, ma serve almeno un altro anno nel nostro contesto prima del salto di qualità”.

Il gol più bello – “Penso il più difficile è il gol con l’Udinese, perché mi aspettavo una palla rasoterra vista la pesantezza: eravamo sotto e dovevamo vincere per salvarci. Dovevamo per forza vincere per distaccare le altre sotto e non sapevo come andare su quella palla. In una frazione di secondo ho pensato che se fossi andato con il destro l’avrei mandata in tribuna, ma l’ho presa bene. Quello più bello con la Sampdoria all’andata agli ultimi secondi: un bel tiro da fuori area, non me lo aspettavo neanche io”.

Attaccante da servire – “Osimhen, sicuramente. Alto, basso, passaggio banale, tutto diventa un assist con lui. Mi piacerebbe giocare al suo fianco”.

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