Archiviata la seconda salvezza consecutiva in Serie A, il capitano dello Spezia Giulio Maggiore racconta a Fanpage.it quella che è stata una stagione complicata e piena di difficoltà, ma alla fine portata al grande obiettivo con abnegazione e risultati. Un traguardo che ovviamente vale come uno scudetto: “Le due salvezze rappresentano i valori della società, questa è una grande soddisfazione. Sappiamo di poter fare ancora meglio e da questo punto di vista la società può solo crescere ancora” racconta. Nonostante la stessa gioia, si tratta però di due salvezze differenti: la prima è arrivata in continuità con il gruppo e il progetto della Serie B, mentre quest’anno la squadra è cambiata con molti giovani bisognosi di crescere. A rimanere intatti sono stati lo spirito e la voglia di farcela: “All’inizio ci davano per spacciati ed è una soddisfazione doppia” sorride Maggiore.
A fare da chiavistello per l’obiettivo, secondo lo spezzino, è stata la gara di Napoli: “Da lì è girata la stagione e siamo ripartiti con entusiasmo e maggiore autostima. Dell’anno scorso scelgo ancora Napoli, ma anche e soprattutto Spezia-Milan, visto che abbiamo fatto una partita bellissima e inaspettata” ricorda. Quest’anno, però, un suo gol è stato decisivo per la salvezza, visto che la rete a Udine ha portato alla vittoria: “Mancava ancora tanto e dovevamo rimanere concentrati. Una grande soddisfazione per me perché ho subito pensato all’importanza di quel gol“.
Una rete che vale doppio vista l’appartenenza alla città. Per Maggiore è un onore doppio quello di rappresentare i propri colori con la fascia da capitano al braccio. Un mix di emozioni e sensazioni, oltre che di responsabilità: anche sui nuovi c’è un grande lavoro per far capire cosa significhi a Spezia seguire la squadra. Leader sempre, dentro e fuori dal campo. E intanto si punta a crescere ancora: “Due anni di Serie A mi hanno aiutato a migliorare le mie conoscenze. Il mio percorso è in continua evoluzione, ma c’è tanto da lavorare e ci sono tante situazioni da affrontare nel modo giusto“.
Fra questi anche i punti da migliorare: il livello fisico, gli ultimi 25 metri, particolari che possono farlo ulteriormente crescere. Anche grazie al lavoro degli allenatori, Giulio ha saputo trovare il salto di qualità: da Gallo a Di Carlo i primi a credere in lui, poi Italiano e Thiago Motta, che hanno implementato anche il livello caratteriale.
Infine, un messaggio d’amore alla sua Spezia: “Non è semplice descrivere il legame con la mia città. Spezia e la sua gente sono tutto per me, è un amore che è sbocciato già dalla Primavera, lo porto ogni settimana con me in campo e provo sempre a ricambiare la fiducia e l’affetto dei nostri sostenitori. Lo definisco un legame di sangue, molto molto forte” racconta.
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