6 Giugno 2022 - 18:11

Bucchioni a SP: “Giusto addio a Motta, vi spiego. Su Gotti ho un dubbio”

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Archiviata la seconda salvezza consecutiva, è già cominciata la preparazione alla terza stagione in Serie A delle Aquile. Un traguardo voluto e cercato, nonostante lo scetticismo di molti a inizio campionato. Merito delle idee di Motta, del sacrificio del gruppo e del calore della piazza, che ha sospinto i giocatori a dare il massimo contro ogni avversario. La mente è ora rivolta a ciò che verrà, dalla casella allenatore all’assetto della squadra. La nostra redazione ha chiesto un parere in esclusiva a Enzo Bucchioni, ex direttore del QS e stimato opinionista radiofonico e televisivo.

Come ha valutato la stagione dello Spezia?

Ero fra quelli un po’ scettici a inizio stagione, lo ammetto. Italiano aveva fatto un capolavoro assoluto e il divorzio traumatico mi lasciava qualche dubbio, anche vista la scelta dell’allenatore. Motta mi pareva troppo offensivo e con poco equilibrio, propenso a far giocare la squadra senza una rosa adeguata per farlo. Invece ho visto un allenatore che è cresciuto molto durante la stagione, facendo gruppo con i suoi giocatori, trovando scelte tattiche felici, sapendo cambiare i moduli e inventarsi i ruoli. Ha dato attenzione alla fase difensiva, ritrovando maggiori convinzioni per il rush finale. Ho avuto la sensazione che a un certo punto si rivedesse la stessa alchimia dell’anno prima.

A questo punto è giusto separarsi da Thiago Motta?

Io sono per il sì. Non tanto per Motta in sé, ma perché in situazioni come quella dello Spezia c’è bisogno sempre di energia nuova, di gente che abbia fame. Guardate la Spal di Semplici: a Ferrara ha fatto un lavoro straordinario, ma a un certo punto andava cambiato perché aveva perso quel qualcosa in più che c’era stato nelle stagioni precedenti. Motta si è dimostrato un ottimo allenatore e credo di non sbagliare dicendo che ha un grande futuro davanti a sé. Ora se ha ambizioni diverse è anche giusto lasciarlo andare perché altrimenti si rischia di disperdere la grande energia dimostrata quest’anno. Anche l’Empoli ha fatto lo stesso ragionamento: la spinta di Andreazzoli si era esaurita. Ora si tratta per entrambi di scegliere bene.

Chi sarebbe secondo lei il candidato migliore? La lista in casa Spezia è ancora ampia…

Gotti è un maestro di calcio, lo dicono tutti coloro che lo hanno incrociato. A Udine ha fatto bene, è un allenatore in grado di dare personalità, ma dipende dalla fame e dalla voglia che avrà. Eviterei esperimenti con profili che non hanno mai allenato in Serie A , perché Motta ad esempio aveva poca esperienza in panchina ma da calciatore aveva vissuto molto il nostro campionato. L’unico dubbio che ho su Gotti è che non abbia la stessa ambizione di Italiano e Thiago, mi è sempre sembrato più “assestatore”, mentre mi piacerebbe uno in grado di spingersi oltre i propri limiti con grande ambizione. Mi fido però delle scelte di una dirigenza che fin qui ha fatto ottime scelte.

E molto dipenderà anche dal blocco del mercato, con sentenza attesa fra 15 giorni. Quanto inciderà sulle scelte? Poter contare eventualmente sullo stesso gruppo dell’anno scorso potrebbe essere un vantaggio?

Indubbiamente ripartire dal gruppo esistente può essere vantaggioso, ma serve attenzione: se ci sono calciatori con ambizione e che vogliono andare via c’è rischio che non diano sempre il 200% e questo può incidere nello spogliatoio. Certo, il blocco non è da poco: intanto sarà importante riscattare Agudelo e Manaj. L’albanese mi piace molto, ha qualità sotto traccia pronte ad esplodere: si era perso e ora si sta ritrovando. Se lo Spezia terrà questo gruppo in toto e avrà la stessa voglia potrà essere sulla strada giusta, magari con un tecnico che sia in continuità con le filosofie precedenti. Il terreno è comunque molto fragile ad oggi, la sentenza del TAS darà un quadro chiaro.

C’è qualche giocatore che l’ha stupita particolarmente?

Ci sono tanti giocatori degni di attenzione: il già menzionato Manaj, ma anche Kiwior, adattato a centrocampo da difensore centrale. Ho apprezzato anche Amian, che ha dimostrato buona corsa e ottime caratteristiche tecniche. In generale, però, siamo di fronte a tutto un gruppo andato oltre le proprie aspettative. Maggiore è ormai una certezza già dall’anno scorso, ma non solo lui. Il lavoro degli allenatori sull’impianto di gioco è stato eccezionale.

Ci avviciniamo a una Serie A grandi firme: l’ambizioso Monza, il Lecce di Corvino e l’outsider Cremonese. Cosa si aspetta?

Saranno competitor importanti per lo Spezia, per varie ragioni. Berlusconi torna in Serie A e ha già chiarito le sue intenzioni: il Monza non credo lotterà per la retrocessione, anche se ancora non è cominciato il mercato. Il Lecce ha dirigenti esperti, i grigiorossi forse faranno un po’ più fatica. Lo Spezia dovrà far leva sull’esperienza accumulata in questi anni, limitando al massimo gli errori e partendo un passo avanti. A conti fatti non mi aspetto sorprese dalle contendenti, sappiamo più o meno quali saranno le squadre in lotta. La piazza aquilotta è però molto stimolante dal punto di vista delle motivazioni e il clima che si è creato darà senz’altro una mano. Si può fare, anche per il terzo anno consecutivo.

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