4 Ottobre 2022 - 09:26

Beck è una favola, ma con i giovani lo Spezia sa come si fa

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Sulle pagine de Il Secolo XIX oggi in edicola trova spazio la bella storia di Julius Beck, che abbiamo raccontato anche ieri con il nostro approfondimento, con il classe 2005 che ha bruciato ogni concorrenza in termini di esordio “precoce” in Serie A. Ma quella del danese non è una casualità, perché da anni lo Spezia lavora con i giovani e li valorizza. Addirittura, l’ha fatto anche in panchina prima con Italiano e poi con Motta, affidandosi solo al terzo anno alla maggiore esperienza di Gotti. I Platek hanno capito che dai giovani passa la valorizzazione del club e la sostenibilità finanziaria.

Kiwior e gli altri

E infatti la squadra è piena di giovani ventenni interessanti, che hanno esordito nella massima serie. Dal classe 2000 Kiwior, che ha mezza Europa a seguirlo, al 2001 Strelec (nel giro della nazionale slovacca) passando per il 2002 Zovko. Se ci aggiungiamo anche Sher (’02) e Antiste (’02, oggi al Sassuolo) e i prestati Bertola (’03) e Podgoreanu (’02) emerge tutta la politica impostata da Pecini e dalla dirigenza sulla linea verde. Giovani di qualità e in grado di emergere in fretta: Holm – la vera sorpresa – è un 2000, così Sanca, mentre Ellertsson sulla carta di identità ha scritto 2002 e si è guadagnato la titolarità all’Olimpico. A completare anche alcuni prestiti: il 2000 Ampadu e il 2001 Maldini. Nonostante questo, però, lo Spezia ha alzato la sua età media e non è la squadra più giovane in A. Come evidenzia il quotidiano, però, lo Spezia e la sua politica vanno ad inserirsi in quelle già adottate da altri club: Udinese, Sassuolo ed Empoli in primis.

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