Sulle colonne de Il Secolo XIX troviamo l’analisi tattica della gara interpretata da Luca Gotti, per un punto che alla fine fa comunque classifica. Il passaggio al 4-3-3 è un unicum per il tecnico di Adria, visto che per la prima volta sconfessa il suo 3-5-2, anche a causa delle assenze, ridisegnando l’assetto. Amian terzino di spinta, Kiwior davanti alla difesa, Holm esterno offensivo sono le principali novità del menu, contro un 4-3-2-1 grigiorosso.
Solidità
L’idea di Gotti è chiara: conferire più garanzie in fase difensiva, con Kiwior a dare equilibrio in mezzo e Bourabia con Agudelo a martellare Castagnetti e Meité. Holm e Gyasi limitano Sernicola e Valeri, mentre Nikolaou e Amian devono vigilare su Zanimacchia e Okereke. Fin troppo chiara la necessità di contenere una squadra molto aggressiva, che sfrutta bene le fasce e la pressione sul portatore di palla. Da questo pressing importante, lo Spezia è spesso riuscito a trovare personalità uscendo bene e facendo male agli avversari con aggiramenti sulle corsie laterali e inserimenti improvvisi. A metà ripresa si è vita un po’ di stanchezza e Gotti ha cercato l’inserimento di forze fresche per aumentare la pressione. Alvini lo capisce, si chiude con un 4-5-1 per evitare che l’estro di Maldini, Verde, Gyasi e Nzola abbia la meglio e alla fine porta via un punto dal Picco.
GOTTI: “PRESO UN GOL BALORDO. HOLM? LO AVEVA DETTO…”
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