22 Novembre 2022 - 11:50

Spezia non più ultimo nel monte ingaggi: i numeri degli aquilotti

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Panoramica sugli stipendi della Serie A, con un occhio di riguardo nei confronti dello Spezia, da parte de La Nazione. Consultando il sito britannico Salarysport.com, il quotidiano ha fatto il punto sui conti del calcio italiano. Quello che emerge è che lo Spezia non è più il fanalino di coda per monte ingaggi, come era due anni fa. Al momento è infatti quartultimo, con 27,1 milioni di euro lordi. Le Aquile si mettono alle spalle Udinese (23,6 mln), Verona (23,1), Cremonese (22,5) e Lecce (20,8). Guida la Juve (160), seguita da Inter (135), Roma (95), Milan (85), Napoli (71) e Lazio (70). Poi il ceto medio: Fiorentina (48,9), Atalanta (43,7) Torino (38,7) Bologna, Monza e Samp (tutte sui 37 milioni), Sassuolo (33), Salernitana (32). L’Empoli con i suoi 27,5 è di poco superiore allo Spezia.

Gli stipendi aquilotti

Da queste cifre – si legge – si ha un’indicazione di chi lavora bene e chi no. Tipo il Lecce, che potrebbe guadagnare bene nel prossimo mercato, ma anche l’Udinese, solita fabbrica di plusvalenze. Bene anche il Napoli, con i conti all’attivo e primo in classifica. Lo Spezia sembra invece lanciato a una politica a lungo andare insostenibile. Lo sostiene il quotidiano, facendo l’esempio di Caldara, con i suoi 4 milioni lordi (in compartecipazione col Milan). Alti anche gli stipendi di Kovalenko (2,8 milioni lordi) e Ampadu (2,2), ai quali partecipano Atalanta e Chelsea. Ekdal ha lo stesso ingaggio del gallese, mentre Dragowski si attesta su 1,69 milioni lordi. Al contrario, stupiscono gli stipendi di due colonne della squadra, come Gyasi (0,19, lo stesso di Holm) e Bastoni (0,15). Cifre inferiori addirittura a quelle di Sher (0,33). Nguiamba (0,27), Sanca (0,24) ma anche Strelec (0,5), Maldini (0,56) e Sala (0,72). Un quadro salariale disomogeneo che dovrà sicuramente essere ristrutturato.

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