10 Febbraio 2023 - 10:31

L’invito di Soda: “La società deve coinvolgere il pubblico”

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L’assist l’ha offerto ieri, da buon centravanti, nella sua intervista a La Nazione, l’ex tecnico aquilotto Antonio Soda, uno che qualche pagina di storia l’ha scritta: «La società deve coinvolgere il pubblico», e come dargli torto? Stride davvero sentire che il Genoa, nonostante una retrocessione bruciante, porti 5.000 tifosi a Parma o il Pisa porti a Genova 4.000 sostenitori. Lo Spezia, al punto massimo della sua storia, porterà a mala pena qualche centinaio di tifosi a Empoli in una partita che vale un bel pezzo di salvezza. Che l’entusiasmo sia rasoterra, basta girare per la città. Quali le cause? Alcune sono strutturali, come la popolazione in calo verticale: dai 120.000 abitanti degli anni ’90, tra i quali decine di migliaia di giovani, si è scesi a 93.000, con una componente maggioritaria di ultrasessantacinquenni e una bella fetta di stranieri.

Spezia, serve maggior coinvolgimento

La società non sta facendo molto per avvicinare i tifosi: la campagna abbonamenti a prezzi troppo alti in gradinata e tribuna, iniziative che non entrano nel cuore della città. Cominciamo dalle piccole cose, riportiamo la gente a vivere la squadra. Un allenamento alla settimana a porte aperte al Picco è chiedere troppo? Lasciare il centro di Follo aperto quasi tutti i giorni è così utopico? I tifosi vivono di queste cose, ma anche i giocatori: sentire l’incitamento, parlare con la gente all’uscita, sono tutte cose che spronano a dare il meglio di te. Anche qualche bella litigata, perché no? Da certi confronti al campo di allenamento sono nate annate memorabili. Una piazza umorale come quella spezzina ha bisogno di calcio vero, basta con i surrogati di plastica. Magari anche una squadra che non sia sempre ancorata al fondo della classifica aiuterebbe, ma i tifosi ci sarebbero comunque e ovunque, se solo fossero coinvolti. 

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