Il responsabile dell’area tecnica del Bologna, Giovanni Sartori, ha parlato sulle colonne del Corriere dello Sport di alcuni temi importanti, tra i quali quello della scelta di Thiago Motta per la panchina.
Le parole di Sartori
“Faccio sessantasei anni a fine mese ma sono ancora curioso come un bambino. Qualcuno ha detto che nulla è peggio di una curiosità che si blocca, nel mio caso è da sempre la principale spinta propulsiva. Thiago Motta mi incuriosiva parecchio. L’avevo seguito allo Spezia perché lì avevamo tre giocatori dell’Atalanta, inoltre trovavo interessanti Nzola e Kiwior. Ero rimasto colpito dal calcio che faceva, coraggioso, propositivo. Ho mandato uno dei miei collaboratori a seguirlo per una settimana e mi sono fatto un’idea più precisa. Prima scelta dopo l’addio a Mihajlovic? È stata una scelta presa collettivamente, ossia condivisa con il presidente, l’amministratore delegato e Marco (Di Vaio, nda). Thiago è un grande lavoratore e un grande comunicatore, molto diretto e deciso con la squadra, arriva subito ai ragazzi. Posso dire che ha migliorato il mio pensiero”.