20 Aprile 2023 - 11:06

Spezia e quel problema del gol: Nzola non ci sarà per sempre

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Solo sette i gol segnati da quando Leonardo Semplici siede sulla panchina aquilotta. Tanti quanti ne servirebbero per riequilibrare il bilancio con la produzione offensiva dell’anno scorso allo stesso momento del campionato. È palese: nella stagione dello Spezia c’è un problema da risolvere con maggiore urgenza rispetto ad altri, quello del gol. Eccezion fatta per Mbala Nzola, gli altri calciatori in rosa fanno enorme fatica a segnare. Ad oggi, nonostante la scossa trasmessa dal cambio in panchina, gli aquilotti restano terzultimi per reti fatte, appena venticinque, con la Sampdoria, prossima avversaria, a chiudere la graduatoria a diciannove. La missione di Semplici, da qui alla fine, è tracciata. Ma per salvare la squadra serve un cambio di rotta. Un clic che permetta alla squadra di ritrovare la pluralità offensiva che ha fatto le fortune di Italiano prima e Thiago Motta poi.

Il campanello d’allarme

La partita di venerdì contro la Lazio, terminata 0-3, ha lanciato in tal senso l’ennesimo campanello d’allarme. Nonostante una discreta proposta di gioco, soprattutto nel primo tempo, le occasioni migliori sono capitate sul destro di Bourabia e sulla testa di Nzola. Ed è proprio qui che nasce il problema. Se l’attaccante angolano non segna, difficilmente lo Spezia riesce a trovare la via del gol. Con 13 centri e due assist, il bomber aquilotto è  entrato nel 60% delle reti complessive della squadra. Numeri importanti, ma al contempo esemplari se si pensa alla produzione del resto della squadra. Numeri che, in sostanza, configurano un vero e proprio paradosso del gol

Il vuoto dietro Nzola

Come scrive Il Secolo XIX, la medaglia d’argento va al collo di Daniele Verde, capace di andare in rete appena cinque volte. E di queste, solo due in Serie A. Un bottino decisamente inferiore a quanto raccolto nelle passate stagioni. Agli ordini di Motta, il fantasista partenopeo chiuse a quota otto, e alla trentesima giornata la sacca era già colma di sei palloni. Fece peggio, ma di poco, l’anno prima, quando allo stesso punto del campionato era già a cinque marcature. Lo stesso vale per Emmanuel Gyasi. Il capitano dello Spezia, che ha da poco traguardato le cento presenze in Serie A, al momento è fermo a un gol. Un risultato al di sotto delle aspettative se si pensa che nelle stagioni precedenti veleggiava a quattro dopo il medesimo numero di giornate. Ci sono, poi, gli altri due attaccanti: Eldor Shomurodov e Daniel Maldini. Il primo, arrivato a gennaio per completare il reparto, si è finora iscritto solo una volta al tabellino dei marcatori. Il secondo, che da quando Semplici siede sulla panchina spezzina sembra aver ingranato la marcia, è fermo a due reti, curiosamente messe a referto contro due big come Milan e Inter. A completare la definizione del paradosso sono, quindi, i numeri di chi, come David Strelec, ha messo in pausa il conto in maglia bianca. Ancora oggi, dopo aver detto arrivederci al Golfo dei Poeti, l’attaccante slovacco occupa il gradino più basso del podio dei bomber aquilotti con tre gol (tutti a referto in Coppa Italia).

Anche centrocampisti e difensori non aiutano

Ma non è tutto. All’appello mancano, infatti, anche i centrocampisti. Tra di loro, solo Simone Bastoni e Albin Ekdal hanno trovato la via della rete. Lo spezzino, nonostante i mesi di stop causa infortunio, è ancora nel novero dei migliori marcatori della rosa a quota due. Lo svedese, invece, si è iscritto al tabellino nella gara persa 5-2 con l’Atalanta in Coppa Italia. Il resto, da Kovalenko a Bourabia, passando per Agudelo, Esposito e Zurkowski, è fermo al palo. A completare il quadro, infine, gli scarni risultati dei difensori. Solo Emil Holm, che sembra aver concluso in anticipo la sua stagione, e Arkadiusz Reca sono riusciti a gioire. Per tutti gli altri il gioco è stato, ad oggi, avaro di soddisfazioni personali.

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